AgenPress. Sul ponte di Messina “hanno ripristinato un contratto vecchio di dieci anni, la gara vecchia di dieci anni, è chiaro che dieci anni dopo le condizioni sono cambiate” dichiara a Radio Popolare il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia.
L’autorità anticorruzione replica così al Mit che aveva criticato la relazione annuale dell’Anac resa nota oggi.
“Si è ritenuto di considerare un progetto molto risalente come fosse il migliore del mondo anche prima di chiudere il contenzioso -dice Busia-. Si è detto col nuovo codice si sono innalzate alcune soglie e oggi in particolare per servizi e fornitre, per dare una consulenza o comprare un bene, fino a 140mila euro il dirigente o chiunque sia può affidare contratti notevoli direttamente senza alcuna gara e senza chiedere preventivi. Questo anche là dove non ci siano episodi corruttivi né nulla comporta che necessariamente l’affidamento avviene all’impresa più vicina, quella conosciuta e quindi si perde da un lato l’occasione di avere l’offerta migliore dall’altro le stesse imprese che magari esistono ma non conoscono il dirigente di turno non hanno la possibilità di accedere alle gare”.
“Questo -conclude Busia – non è nell’interesse pubblico. Se c’è un’emergenza è giusto ricorrere e queste soglie erano state innalzate durante la pandemia assumendo il rischio. Quello che si può comprendere quando scoppia una pandemia non deve diventare la regola, quando c’è un urgenza ci sono già nel codice procedure per andare in deroga, quando invece c’è il tempo di guardare i preventivi, di mettere a confronto i preventivi”.
DICHIARAZIONE DI GIUSEPPE BUSIA, PRESIDENTE DELL’ANAC, A RADIO POPOLARE.