Ucraina: aiuti in denaro per 1.400 bambini ucraini rifugiati a Budapest

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AgenPress. L’UNICEF, in collaborazione con il Comune di Budapest, la Fondazione metropolitana per le politiche sociali e la Croce Rossa ungherese, ha finora fornito a 800 famiglie di rifugiati ucraini aiuti in denaro per contribuire a soddisfare le esigenze di base di 1.400 bambini.

Attraverso il programma di trasferimento di denaro “Budapest Helps”, le famiglie vulnerabili con bambini vengono identificate e ricevono un sostegno in denaro una tantum, incondizionato e senza vincoli, e vengono indirizzate ai sistemi di assistenza sociale nazionali e locali, come i servizi sanitari e scolastici e l’assistenza psicologica e legale.

Oltre 5,8 milioni di persone – la maggior parte delle quali sono donne e bambini – sono fuggite dalla guerra in Ucraina e hanno trovato rifugio in diversi Paesi in Europa. Molte delle 36.000 famiglie ucraine che si sono registrate per la protezione temporanea in Ungheria stanno lottando per fornire ai loro figli un alloggio sicuro e stabile, materiale didattico e assistenza sanitaria.

“La priorità numero uno per i genitori di tutto il mondo è garantire stabilità ai propri figli, anche nelle circostanze più difficili”, spiega Hadeel Ahmad, Responsabile delle politiche sociali dell’UNICEF in Ungheria. “I rifugiati che arrivano in un Paese ospitante devono affrontare molteplici sfide, come il costo elevato della vita, le poche opportunità di lavoro e l’apprendimento di una nuova lingua. Il programma di trasferimento di denaro, progettato in collaborazione con il Comune di Budapest, sosterrà le famiglie dal punto di vista finanziario, oltre a fornire ulteriori servizi di protezione sociale e di assistenza sociale per i loro figli”.

Possono beneficiare del sostegno in denaro i cittadini ucraini e coloro che hanno una doppia cittadinanza ucraino-ungherese con figli, ai quali è stata concessa la protezione temporanea e che risiedono a Budapest. Il sostegno dell’UNICEF ai bambini e alle famiglie è reso possibile grazie ad alcuni donatori, come l’Ufficio per la popolazione, i rifugiati e le migrazioni (PRM) degli Stati Uniti

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