AgenPress – “La sua candidatura, specie se plurima – per l’alternanza di genere nelle liste, rischierebbe di penalizzare la corsa delle altre candidate del Pd e di portare meno donne democratiche a essere elette nel Parlamento europeo. Un esito certo involontario, ma che la prima segretaria del Pd, che per giunta finalmente con convinzione si dichiara femminista, non può non considerare nel decidere se candidarsi in prima persona”.
Lo dice in una intervista al Quotidiano Nazionale la senatrice Pd Valeria Valente, secondo la quale “quella di candidarsi o meno alle Europee, e come farlo, è una scelta che compete alla nostra segretaria, ma sono convinta che Schlein ne discuterà nelle sedi opportune del Pd, in primis la Direzione nazionale. Credo che la sua candidatura sarebbe una scelta in controtendenza rispetto alla storia del nostro partito”.
Valente esprime dubbi in caso fosse eletta. “Stringere un patto con gli elettori vuol dire poi rispettarlo, ma pensare che un segretario di partito possa svolgere il mandato di europarlamentare mi sembra difficile”.
“Schlein è una grande ricchezza per il nostro partito e quindi è certo che rappresenti un valore aggiunto al punto da trainare il consenso delle elettrici e degli elettori, anche solo impegnandosi, come evidentemente farà, da segretaria in tutta la campagna elettorale. La necessità di scendere in campo appartiene alla storia della destra, non alla nostra. La lascerei quindi a Giorgia Meloni”.