AgenPress. «Un sistema sanitario in perenne sofferenza, con una carenza infermieristica che si aggrava di giorno in giorno, fomentata da fughe all’estero, dimissioni volontarie e da un netto calo sia in termini di laureati che di iscrizioni alle nostre facoltà.
Il pesante debito di ossigeno, che rappresenta la reale e drammatica condizione in cui ci troviamo, è certificato dai recenti dati allarmanti della Corte dei Conti.
Non è certo una vittoria, quella a cui siamo di fronte, non possiamo certo essere soddisfatti del fatto che le nostre denunce e le nostre battaglie, trovino riscontro in un report, quello della Corte dei Conti, che evidenzia la crisi profonda in cui è piombata la sanità italiana, con alla radice una voragine di professionisti che la politica fin qui non è riuscita, o non ha voluto in alcun modo a sanare.
E’ evidente, secondo la Corte dei Conti, che a pagare più di tutti, in termini di deficit, è la qualità dei servizi sanitari, oltre, naturalmente, al vortice di insoddisfazione che circonda i professionisti sanitari, tra stipendi non rapportati al costo della vita e turni massacranti, rispetto a realtà ospedaliere disorganizzate e vetuste e, soprattutto, a politiche gestionali arcaiche e poco comprensibili.
Sono più che mai i cittadini l’oggetto della dettagliata analisi della Corte dei Conti. Con il nostro sistema sanitario che non garantisce, più che mai in questo momento storico, una effettiva equità di accesso alle cure.
I contenuti del report della Corte dei Conti sono lo specchio fedele dei nostri appelli alla politica a rimboccarsi le maniche e naturalmente anche delle nostre serrate campagne di comunicazione e delle lotte di piazza.
La Corte dei Conti non nasconde nulla, nemmeno in termini di insufficiente spesa sanitaria, laddove siamo nettamente indietro rispetto a molti paesi europei e soprattutto sostiene che “nel 2022 in termini di contabilità nazionale la spesa ha segnato una riduzione in termini di prodotto e assume, nelle previsioni del governo nel DEF 2023, un profilo in continua flessione anche nel prossimo triennio”.
L’inadeguatezza del nostro sistema sanitario, rispetto alle esigenze della popolazione in termini di assistenza, non può essere più ignorata da parte della politica, o non può passare attraverso promesse vane o iniziative, peggio ancora, tardive e inefficaci».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.