Il Regno Unito sanziona sei russi responsabili del carcere dove era detenuto Navalny

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AgenPress – Il Regno Unito ha annunciato nuove sanzioni il 21 febbraio contro sei russi che comandavano la colonia penale artica dove Alexei Navalny è stato detenuto fino alla sua morte.

Gli individui sanzionati non potranno viaggiare nel Regno Unito e si vedranno congelare asset eventualmente individuabili dalle autorità britanniche. Si tratta del comandante della colonia penale siberiana in cui Navalny è morto da detenuto, il colonnello della guardia penitenziaria Vadim Kalinin, e di 5 suoi vice: i tenenti colonnelli Sergey Korzhov, Vasily Vydrin, Vladimir Pilipchik, Aleksandr Golyakov e Aleksandr Obraztsov. Nel comunicato del Foreign Office si ribadisce poi che il governo Sunak chiede “un’inchiesta trasparente” sulla morte dell’oppositore del Cremlino e sostiene con forza l’appello della famiglia Navalny per “la consegna immediata” del cadavere.

Navalny, il principale oppositore politico di Putin, è morto il 16 febbraio in una colonia penale nella città di Kharp, nel distretto autonomo di Yamal Nenets. Era stato condannato in diversi casi penali inventati come parte della repressione del Cremlino contro il dissenso.

I leader di tutto il mondo hanno condannato la Russia per la morte di Navalny e hanno incolpato il presidente russo Vladimir Putin per quello che è stato costantemente definito un omicidio.

Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha dichiarato il 20 febbraio che la Casa Bianca sta preparando “importanti sanzioni” contro la Russia in risposta alla morte di Navalny.

Kirby ha detto che il nuovo pacchetto sarà presentato il 23 febbraio, ma ha rifiutato di fornire dettagli sul contenuto del pacchetto o su come le nuove sanzioni si estenderanno alle misure preesistenti.

Le sanzioni del Regno Unito prenderanno di mira specificamente sei persone “responsabili della custodia” di Navalny, vietando loro di recarsi nel Regno Unito e congelando i loro beni. Non è chiaro se qualcuno degli individui nominati possieda beni che ricadrebbero nell’ambito delle sanzioni appena annunciate.

“I responsabili del trattamento brutale di Navalny non dovrebbero illudersi: li riterremo responsabili”, ha affermato il ministro degli Esteri britannico David Cameron.

 

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