AgenPress. “Una buffonata! Una vicenda grottesca! Da entrambe le parti si è assistito a uno spettacolo desolante. Da un lato il ministro Urso che invece di occuparsi di inflazione o della crisi in cui versano tante aziende crede di difendere in made in Italy facendo cambiare nome a un’auto come se si trattasse del parmigiano, di un prodotto Dop o Igp, nome che comunque avrebbe pubblicizzato il capoluogo lombardo nel mondo, dall’altro l’Alfa Romeo e l’ amministratore delegato Jean-Philippe Imparato che, dopo aver scomodato il pubblico per la scelta del nome Milano, fa dietrofront pur di non scontentare il Governo” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Da un lato il ministro che canta vittoria per un cambio del nome, quando la vera vittoria e la vera battaglia da fare sarebbe stata far produrre l’auto in Italia, dall’altra Imparato che cerca di guadagnare la benevolenza del Governo in un momento in cui i sindacati sono in lotta per i posti di lavoro e per far aumentare la produzione di auto in Italia” conclude Dona.