AgenPress. “Non è la prima volta che il Parlamento europeo discute della questione dell’Iran, senza trovare soluzione. L’eurocamera ha chiesto di inserire i Pasdaran nell’elenco delle organizzazioni terroristiche, ma la Commissione europea si è rifiutata di agire in tal senso. Se oggi ci troviamo ad affrontare la situazione attuale, non è per lo scontro tra Israele e Hamas, ma è per comprendere come mai in quell’area ci sia ancora chi ha interesse, come Teheran, a destabilizzare e allargare il conflitto.
Il primo obiettivo del regime iraniano è proprio distrarre quella parte di popolazione che ancora lo sostiene e distogliere l’attenzione dalla brutale repressione dei giovani e delle donne che in questi anni con coraggio si sono opposti alla dittatura. Senza dimenticare temi importanti come lo scontro tra mondo sunnita e sciita, i bombardamenti nel Belucistan, le influenze militari e politiche sul governo iracheno, le azioni verso il popolo curdo.
Si tratta di un conflitto perpetuo, in cui l’Iran getta benzina sul fuoco. Ma questo è anche un simbolo di debolezza, perché il regime degli Ayatollah, nonostante quel che predica, ha ucciso e continua a uccidere molti musulmani. E questo è un elemento che non possiamo ignorare”.
Così Marco Campomenosi, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo, componente della delegazione per i rapporti Ue-Iran, nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento europeo.