Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo

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Il 9 maggio si celebra il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo. Il Presidente della Fondazione Insigniti OMRI ricorda la nascita del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (C.A.S.A.), uno fra gli organismi che, negli ultimi anni, ha contribuito in maniera significativa a prevenire atti di terrorismo nel nostro Paese


AgenPress. Il Presidente della Fondazione Insigniti OMRI ricorda la nascita e il ruolo del C.A.S.A. per ridurre il rischio di attentati in Italia. Il 9 maggio si celebra il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo interno e internazionale, una ricorrenza istituita nel 2007 nella data in cui, nove anni prima, Aldo Moro fu ucciso dalle Brigate Rosse.

Oggi, nell’unirsi al commosso ricordo di chi è caduto, il Prefetto Francesco Tagliente, Presidente della Fondazione Insigniti OMRI, rievoca la nascita e il ruolo di uno fra gli organismi che, negli ultimi anni, ha contribuito in maniera significativa a prevenire atti di terrorismo nel nostro Paese: il Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (C.A.S.A.).

Il CASA fu istituito il 6 maggio 2004, nella durissima stagione seguita agli attentati dell’11 settembre 2001, per dare priorità assoluta alla disamina del flusso informativo. Il nuovo organismo antiterrorismo assunse subito la conformazione di un tavolo permanente tra le forze di polizia e i servizi d’intelligence per condividere e valutare le informazioni relative alla minaccia terroristica interna e internazionale fornendo alle autorità di pubblica sicurezza elementi utili a qualificare l’attualità della minaccia e ad attivare le relative contromisure.

Il Comitato, presieduto dal direttore centrale della Polizia di prevenzione, prevede la partecipazione di alti Funzionari e Ufficiali generali delle quattro Forze di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia penitenziaria) e delle Agenzie di intelligence (Dis, Aise e Aisi). L’organismo si riunisce settimanalmente e opera anche quale supporto all’Unità di crisi di cui si avvale il Ministro dell’interno.

L’istituzione del CASA fu una felice intuizione dell’allora Capo della Polizia Gianni De Gennaro, il quale si era reso conto che ogni minaccia segnalata era sempre e comunque meritevole di attenzione ma occorreva valutarla attentamente in una sede comune fra gli “esperti” dei diversi organismi e qualificata anche e soprattutto per evitare di dover lanciare una pluralità di allarmi che, in un clima di paura e di incertezza, avrebbero potuto aumentare oltre misura la percezione di insicurezza fra i cittadini. Il primo presidente del CASA fu il Prefetto Carlo De Stefano allora Direttore Centrale della Polizia di Prevenzione, un pezzo di storia dell’antiterrorismo italiana.

L’altissima professionalità dei partecipanti al tavolo, in grado di rapportarsi autorevolmente con le rispettive istituzioni, insieme con la grande capacità di guida del Prefetto De Stefano, conferirono al CASA un altissimo livello di efficienza e capacità operativa, facendolo diventare uno strumento chiave e indispensabile di verifica e di controllo e quindi di forza e capacità di prevenzione.

L’Italia fu il primo paese al mondo a dotarsi di tale organismo. Dopo le prime riunioni, si ritenne opportuno invitare a partecipare alle riunioni del CASA anche gli ufficiali di collegamento presenti allora in Italia: Francia, Spagna, Germania e Regno Unito.

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