AgenPress. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano è il piano più corposo in Europa. Molto spesso ci si è chiesti, ci si è interrogati, «Ah, ma forse queste risorse non riusciremo a spendere, l’Italia sarà in ritardo. Sono fiera di annunciare e ricordare che non più tardi di due giorni fa è stata approvata dalla Commissione europea la sesta rata del PNRR e che noi siamo, secondo tutte le stime, la prima Nazione in Europa per realizzazione e implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonostante abbiamo il piano più corposo di tutti.
Questo non ci ha impedito di rivedere il PNRR, di rinegoziarlo banalmente perché da quando il primo PNRR è stato scritto chiaramente con quello che vediamo, la crisi internazionale, alcune priorità erano cambiate e abbiamo cercato di adeguare quelle risorse alle priorità che avevamo di fronte.
Abbiamo liberato 21 miliardi di risorse, li abbiamo investiti con prevalenza sul mondo produttivo, sulle imprese, sull’infrastrutturazione energetica, che è un’altra grande questione del nostro tempo, l’abbiamo investiti sulla sanità, l’abbiamo investiti sul diritto allo studio, l’abbiamo investiti sulle famiglie, l’abbiamo investiti sull’ efficientamento energetico delle piccole e medie imprese, cioè su priorità che in questo tempo secondo noi erano tali.
Dopodiché, mentre facevamo questo lavoro, abbiamo riformato anche i Fondi di coesione europei, che sono un altro pezzo fondamentale, sono la delega principale che Raffaele Fitto avrà da commissario europeo, altre risorse estremamente importanti che servono sempre a combattere i rivali e che vanno prevalentemente nelle regioni del Sud.