AgenPress. «Io sto bene alla Rai, è la mia famiglia, mi ha dato la possibilità di fare esperienze professionali incredibili. Sono nato come assistente ai programmi, ho fatto il ricercatore di immagini, il redattore, l’inviato in uno dei momenti più complicati del nostro secolo.
Sono stato autore di programmi di giornalismo d’inchiesta per giovani, oggi conduco il programma d’inchiesta più longevo, più credibile e più visto della storia della televisione italiana.
E sarò sempre grato a Milena Gabanelli per aver creato questo gioiello del servizio pubblico e per aver creduto in me. Ma io credo che debba andare via dalla Rai chi pensa di più a salvare se stesso invece del prodotto.
E l’erede di Ranucci non può che essere uno della squadra attuale che conosce il metodo di lavoro, che rispetta le libertà e le sensibilità di ciascun inviato, che sia indipendente, coraggioso, credibile e riconosciuto dalla squadra. Se venisse qualcuno da fuori, catapultato dalla politica, che magari ha fatto il giro delle segreterie politiche per essere catapultato in prima serata, sarebbe la fine di Report».
«Ti dico mai, sicuramente non con questa politica e con questo sistema elettorale dove in Parlamento finisce chi porta acqua al mulino del capo del partito e non a quello della comunità».
Lo ha chiarato Sigfrido Ranucci, conduttore di “Report” su Rai 3, intervistato da Klaus Davi.
