Suicidio assistito in Toscana: lo scrittore Daniele Pieroni ha potuto scegliere con serenità di porre fine alla propria vita

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L’Associazione Luca Coscioni: “Un altro passo verso la libertà di scelta nel fine vita”


AgenPress. Lo scrittore Daniele Pieroni ha scelto consapevolmente di porre fine alla propria vita attraverso il suicidio medicalmente assistito, diventando una delle poche persone in Italia ad aver potuto accedere a questo diritto in seguito alla storica sentenza della Corte Costituzionale nota come “Sentenza Cappato”.

A darne notizia è stata oggi l’Associazione Luca Coscioni, che da anni si batte per il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione nel fine vita. “Daniele ha potuto scegliere con lucidità e serenità di terminare le sue sofferenze – si legge nella nota dell’associazione –. La sua vicenda è testimonianza di dignità, libertà e coraggio”.

Daniele Pieroni, autore noto nel panorama culturale toscano, viveva da tempo in condizioni di sofferenza fisica irreversibile, ma con piena capacità di intendere e volere, come previsto dalla normativa vigente per accedere al suicidio assistito. In seguito a una valutazione positiva da parte dell’ASL Toscana, è stato autorizzato a ricevere il farmaco letale che ha potuto assumere in autonomia, come stabilito dalla Corte Costituzionale nel 2019.

L’Associazione Coscioni ha sottolineato come questa vicenda metta ancora una volta in evidenza l’urgenza di una legge nazionale chiara e rispettosa dei diritti delle persone: “Oggi, ogni caso è una battaglia legale e burocratica. È inaccettabile che in un Paese civile si debba ancora passare attraverso ostacoli e ritardi per accedere a un diritto fondamentale”.

Pieroni ha lasciato un messaggio pubblico, in cui ha ringraziato coloro che lo hanno sostenuto in questo percorso e ha voluto ribadire che la sua decisione non era dettata dalla disperazione, ma dalla volontà di chiudere il proprio percorso “con coerenza, nel rispetto di sé stesso e degli altri”.

Il suo gesto rilancia il dibattito politico sul fine vita in Italia, ancora bloccato in Parlamento da anni, nonostante il crescente consenso nell’opinione pubblica per una legge che garantisca a tutti il diritto a decidere come e quando morire, in condizioni di sofferenza irreversibile.

“Daniele ci lascia un’eredità preziosa – ha concluso l’Associazione Coscioni –: la testimonianza che morire con dignità è possibile, ma solo se la società e le istituzioni sono disposte ad ascoltare chi chiede rispetto e libertà fino all’ultimo giorno”.

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