Fapi: “Consentire a legali Enti pubblici di esercitare libera professione”

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AgenPress. “Sul disegno di legge di riforma dell’ordinamento forense, approvato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, riteniamo necessario un intervento correttivo. La norma, così come formulata, limita gli avvocati dipendenti degli Enti pubblici a svolgere la loro attività professionale esclusivamente in favore dell’Ente di appartenenza. Una scelta che rischia di mortificare professionalità preziose e di privare il territorio di competenze qualificate, oggi più che mai indispensabili.

Chiediamo che venga riconosciuta anche a questi professionisti – in particolare a coloro che operano nelle Aziende sanitarie e nei Comuni – la possibilità di esercitare attività professionale all’esterno del proprio Ente, nei limiti previsti dalla legge e nel rispetto del principio di assenza di conflitti di interesse, al pari di quanto già avviene per i colleghi impegnati nell’insegnamento e nella ricerca giuridica. In concreto, si propone di consentire lo svolgimento di attività di consulenza legale, assistenza stragiudiziale, mediazione civile, nonché il patrocinio nei giudizi dinanzi al giudice di pace e nelle commissioni tributarie.

Si tratta di un correttivo di buon senso, che non indebolisce le prerogative istituzionali degli Enti ma che, al contrario, valorizza le competenze interne e favorisce la deflazione del contenzioso, con benefici concreti per cittadini”.

Lo afferma in una nota il presidente nazionale della Federazione Autonoma Professionisti Italiani, Ciro Aquino.

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