Emergenza casa: Italia indietro su efficienza energetica e sicurezza, il conto salato per 4 milioni di appartamenti

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Oltre 2mila amministratori di condominio al convegno nazionale di ANACI


AgenPress. Abitare green, sicurezza, innovazione, il futuro dell’abitare in città che necessitano di riqualificare edifici obsoleti in chiave più moderna, connessa, sicura ed efficiente. Questo il cuore dell’annuale ANACI DAY (Associazione Nazionale Amministratori di Condominio), giunto alla sua sedicesima edizione, tenutosi oggi all’interno degli East End Studios di via Mecenate a Milano.

Tanti i temi di cui si è discusso durante la giornata, finalizzati a immaginare un futuro dove leggi, fiscalità, risparmio energetico e sicurezza, possano diventare volano per riqualificare, valorizzare il vastissimo patrimonio immobiliare del nostro Paese, che va poi amministrato efficacemente e professionalmente.

Il primo scoglio al “futuro abitare” è rappresentato dalla eccessiva burocrazia in tema di investimenti. Ne ha parlato la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, la quale ha evidenziato in primis l’esigenza di un “dialogo tra istituzioni e operatori del settore”, perché la vera “contraddizione a cui tutti noi dobbiamo porre rimedio è quella tra le esigenze di crescita e un eccesso, sia a livello europeo che nazionale, di burocratizzazione dei processi di investimento”. Picierno ha ricordato come il caso più evidente sia la Direttiva “Case Green” 2030, dove “gli obiettivi di riduzione energetica sono ambiziosi, così come lo è il corollario delle scadenze che noi abbiamo fissato”, mentre ha definito “meno chiari i riferimenti agli strumenti finanziari e alle risorse di cui possiamo disporre”.  La vicepresidente ha poi concluso che “nelle fasi di crisi il patrimonio immobiliare è un bene rifugio”, mentre in “un momento di grandi turbolenze e cambiamenti, abbiamo bisogno di un salto verso la competitività, questo è l’argomento di cui si discute di più a Bruxelles”. Infine, la vicepresidente ha concluso: “sono convinta che il patrimonio immobiliare possa offrire un contributo essenziale all’innovazione tecnologica, al risparmio energetico e alla qualità della vita, perché un bene rifugio non è un bene fermo”. L’Italia, con i suoi edifici storici e le città ricostruite a partire dal dopoguerra, ad oggi è però parecchio indietro in tema di efficienza energetica e per migliorare la situazione servono fondi. “In Italia ci sono 1 milione e 300mila condomini, di cui 30 milioni di unità immobiliari, di queste saranno interessate dalle normative green circa 4 milioni – ha detto Francesco Burrelli, Presidente Nazionale ANACI – oltre il 70% dei condomini è stato costruito prima delle norme energetiche, sono tutti in classe G, la prima legge è del 1974. Tutto quel patrimonio è stato costruito senza regole tecniche”. Per abbassare di una classe energetica, ha spiegato il presidente ANACI, “a unità si spendono circa 20mila euro, per due classi, come ci chiede l’Europa, ce ne vogliono 40mila euro”.

Oltre al risparmio energetico, anche sulla sicurezza l’Italia non è in pole position. “La direttiva europea impegna il patrimonio immobiliare anche dal punto di vista della sicurezza delle strutture perché una casa deve essere sicuramente vantaggiosa a livello di costi e consumi ma altrettanto sicura per la abitabilità di chi ci vive”. Lo ha spiegato Leonardo Caruso, presidente ANACI Milano e delegato estero ANACI, che proprio dalla città più industrializzata e moderna d’Italia si confronta direttamente con l’estero.

E difatti, anche subito oltre confine la situazione non migliore, come ha spiegato Allain Duffoux, Presidente SNPI (Syndicat National des Professionnels Immobiliers), anche lui presente alla 16esima edizione dell’ANACI DAY, parlando delle misure stringenti previste dalla nuova normativa francese sulle prestazioni energetiche, che vietano l’affitto delle abitazioni in Classe G e, a partire dal 1 gennaio 2028, anche di quelle in Classe F. “Nonostante un cambio sulle regole di calcolo, ad oggi 400 milioni di immobili sono usciti dal mercato degli affitti – ha dichiarato – una situazione difficile per i proprietari e ugualmente per chi sta cercando casa per motivi di studio o lavoro. Inoltre – ha aggiunto – si è perso tutto il mercato degli investitori perché acquistare un immobile per affittarlo non esiste più”.

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