AgenPress. “Si alla proposta di abbassare il canone Rai da 90 a 70 euro. Il canone andrebbe addirittura eliminato, continuando a finanziare il servizio pubblico con gli stessi identici importi ma attraverso la fiscalità generale” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Non è vero che si tratterebbe solo di una partita di giro, perché oggi il canone lo pagano tutti, indipendentemente dal reddito, in barba all’art. 53 della Costituzione sul criterio della capacità contributiva, mentre se i soldi arrivassero dall’Irpef sarebbe almeno rispettato il criterio della progressività. Vista l’avversione pregiudiziale ed ideologica ad una patrimoniale espressa da molte forze politiche, vogliamo ricordare che anche il canone Rai è una patrimoniale” prosegue Dona.
“Oggi anche i poveri assoluti pagano il canone Rai, salvo abbiano compiuto 75 anni e abbiano un reddito annuo non superiore a 8.000 euro, una soglia vergognosamente bassa. Un’ingiustizia assurda! Non si capisce perché un povero debba essere discriminato solo perché più giovane. Si estenda almeno l’esenzione anche agli under 75” conclude Dona.
