Sant’Antimo (NA). Ultimo saluto a Giulia e Thiago. Vescovo, “è testimone, una martire, che portava una vita dentro di sé”

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AgenPress –  La cerimonia in chiesa, a Sant’Antimo, per dare l’ultimo saluto a Giulia, la giovane donna uccisa a Senago dal suo compagno, è durata poco più di 45 minuti. Una funzione svolta in forma privata per espressa volontà dei familiari. C’è stata tanta commozione – come è stato poi raccontato dal parroco don Salvatore Coviello, che in questi giorni è stato vicinissimo alla famiglia – quando Claudia, la sorella di Giulia, ha letto una lettera di addio. Per salutare Giulia ma anche per salutare Thiago, il figlio mai nato. Doveva venire alla luce tra un paio di mesi. La nascita di quel bambino era attesa con trepidazione da tutti i familiari di Giulia, che per Thiago sarebbero voluti essere dei nonni e degli zii premurosi. Nella chiesa della parrocchia di Santa Lucia oltre al gonfalone della Regione Campania sono stati esposti anche quelli del Comune di Sant’Antimo e del Comune di Senago, rappresentato dal sindaco Magda Beretta. Due comunità vicine nel dolore e che oggi in occasione dei funerali hanno proclamato il lutto cittadino.

“L’amore regala e non priva. Protegge e non uccide”, si legge su uno striscione che è stato affisso davanti. Ai funerali, che saranno celebrati in forma privata per volontà della famiglia, saranno presenti anche il sindaco di Senago, Magda Beretta, e di Sant’Antimo, Massimo Buonanno, rispettivamente i comuni dove la ragazza si era trasferita e di dove era originaria.

Prima di raggiungere il cimitero di San’Antimo il feretro di Giulia  è stato portato in corteo fin sotto l’abitazione dove la giovane donna viveva prima del trasferimento al Nord per lavoro. Davanti al palazzo dove risiede la famiglia Tramontano si sono ritrovate tantissime persone; alcune hanno allestito un piccolo altarino su una panchina deponendo una fascia di fiori e dei ceri. La mamma di Giulia con un filo di voce ha detto ‘grazie’ e poi per Giulia è scattato un lunghissimo applauso, anche da parte delle tante persone che erano affacciate ai balconi.

“Giulia può essere indicata come una testimone, una martire”,  ha detto il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che con il parroco don Salvatore Coviello, ha presieduto la cerimonia dei funerali. “Lei è una testimone perché portava la vita dentro di sé “, ha proseguito mons. Spinillo, parlando con i giornalisti prima di entrare in chiesa. Davanti a tanta violenza “c’è solo da dire  che abbiamo perso la capacità di rapportarci alla vita”.

 

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