AgenPress – In migliaia hanno partecipato alla manifestazione radunatisi in Piazza della Repubblica da dove partono anche i 34 carri che hanno sfilato per le vie della Capitale fino a raggiungere i Fori Imperiali. Un lungo corteo colorato, con musica a tutto volume e le hit della Carrà. Centinaia le bandiere arcobaleno, le corone fiorate, gli striscioni e i cartelloni, a tratti polemici com’è nella tradizione di questa giornata, che inneggiano alla tutela dei diritti della comunità Lgbtqia+, e non solo. Lo slogan di quest’anno è “Queeresistenza”. Giunto anche il carro con le testimonial Paola & Chiara al ritmo della loro ultima hit, “Furore”.
“Siamo un milione, mai vista tanta gente”, hanno scandito infatti gli organizzatori dal carro che ha aperto il corteo sulle note di Festival e Viva l’amor con le madrine di questa edizione, le icone arcobaleno Paola e Chiara. Dato smentito dalla Questura che parla di circa 40 mila persone.
“Da oggi parte la resistenza della nostra comunità a questa destra, a questo governo e a Meloni – afferma Mario Colamarino, portavoce della manifestazione e presidente del circolo Mario Mieli – . Quello che è successo con il patrocinio della Regione Lazio è l’ennesima prova di quanto questa destra sia omofoba e cialtrona. È una vergogna”.
In prima fila, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che proprio venerdì ha trascritto gli atti di nascita dei figli di due mamme, scelta contestata da Fdi che la giudica “illegale”. Gualtieri è salito sul carro degli organizzatori da dove ha intonato anche “Bella Ciao”. “Roma è in prima fila nelle battaglie per riconoscere i diritti a tutti – ha detto il primo cittadino della Capitale . – Sono arrivate le domande di trascrizione degli atti. Ci sono sentenze chiarissime e univoche della Cassazione e dicono che la trascrizione di casi questi, che poi stiamo parlando di una fecondazione eterologa, sono legittime e doverose altrimenti sarebbe una discriminazione. Non si capisce perché non si potrebbe fare”.
Alla manifestazione anche la segretaria del Pd, Elly Schlein: “Il Partito democratico sarà sempre nei luoghi della tutela e della promozione dei diritti Lgbtq+. A partire dal matrimonio egualitario, le adozioni e il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. Siamo qui perché è importante e giusto esserci”.
“Viva il Pride. Ora è sempre resistenza”, hanno urlato i partecipanti, Rocca + Rocco”, cori contro La Russa e Roccella, e critiche ai Pro Vita indicati come i “mandanti” del patrocinio negato dalla Regione. Dopo Gualtieri e Schlein, sfila l’esponente di Iv Maria Elena Boschi, “le persone che qui manifestano pacificamente e allegramente ci sono, fanno parte del nostro Stato, non sono cittadini di serie B”, su uno dei carri anche la leader di Europa, Emma Bonino e il segretario Riccardo Magi.
“Oggi è una grande festa per tutta la nostra comunità, saremo in tantissimi: quasi un milione, anzi lo spero perché quello che è successo questi con la vicenda del patrocinio (prima concesso e poi revocato dalla Regione Lazio) ha riacceso gli animi di lotta della nostra comunità Lgbt+”, ha detto Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride.
“Da oggi parte la resistenza della nostra comunità a questa destra, a questo governo e a Meloni. Quello che è successo con il patrocinio della regione Lazio è l’ennesima prova di quanto questa destra sia omofoba. È una vergogna. Questa piazza è piena di persone e di amore che è quello che dobbiamo contrapporre a chi vuole rendere invisibili, a chi vuole odiare e parlare male di noi – ha detto ancora Colamarino – Quindi dobbiamo essere fieri di chi siamo: oggi festeggeremo e saremo noi stessi”.