Agenpress – Seppure imperfetta “quella riforma garantisce la sostenibilità del ‘patto tra generazioni’ sotteso al sistema pensionistico, affrontando sia l’invecchiamento demografico, sia l’ ingiustizia di una formula, quella retributiva, che dà di più a chi è più ricco, ossia il contrario della solidarietà. Non si trattò, perciò, soltanto di “ridurre la spesa” ma di affrontare i cambiamenti strutturali della nostra società”.
Lo scrive l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero in una lettera alla Stampa, nella quale risponde alle critiche formulate dal segretario della Cgil alla sua riforma del 2011 in un’intervista di ieri al quotidiano.
“Purtroppo, il futuro previdenziale che Landini prospetta è analogo al passato, fatto di instabilità, assistenzialismo misto a ingiustizia, mancanza di risorse per i giovani, le famiglie e anche gli anziani bisognosi di cure. Landini non cede al “mantra” politicamente popolare di “cancellare la Fornero” ma è difficile non vedere l’ampia dose di populismo nelle sue proposte”.
“Nella grande diversità delle nostre premesse culturali, ho sempre stimato Maurizio Landini” precisa Elsa Fornero, che però respinge i rilievi del segretario della Cgil e non è d’accordo per conseguenza, sul “suo progetto di controriforma”. L’ex ministro ricorda l’alto debito pubblico del Paese nel 2011, “la domanda di nostri titoli da parte degli investitori sempre più bassa e lo spread sempre più alto”.
Una situazione “che indusse il governo ad agire con urgenza”. Riportare i conti pubblici “su un sentiero di sostenibilità risponde a un criterio di giustizia verso le generazioni giovani e future, senza il quale è inutile piangere sui giovani che abbandonano il Paese”.