Agenpress – “Riteniamo gravissima l’iniziale conferma di Whirlpool di voler chiudere lo stabilimento di Napoli il 31 marzo”.
Lo scrivono in una nota congiunta Fiom, Fim e Uilm, all’indomani dell’incontro al Mise. Le sigle sindacali dichiarano “16 ore di sciopero per tutto il gruppo: le prime 8 ore con articolazione territoriale con presidi davanti agli stabilimenti, le altre 8 in occasione della mobilitazione nazionale che sarà definita nelle prossime settimane”.
“Bisogna ripartire dall’applicazione dell’accordo, che prevedeva investimenti”, ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine dell’assemblea dell’Alleanza delle cooperative, ha parlato del futuro dello stabilimento Whirlpool di Napoli, destinato alla chiusura. A proposito dell’aggressione ai sindacalisti ieri dopo il tavolo al Mise, Landini ha sottolineato che “la situazione è delicata, difficile. Bisogna mantenere i nervi saldi e mantenere fermo l’obiettivo che è quello di salvaguardare l’attività produttiva e gli investimenti. È importante trovare tutte le soluzioni necessarie”.
“Abbiamo sempre sostenuto che la globalizzazione ha creato mostri. Bisogna regolare il ruolo delle multinazionali”, ha aggiunto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. “Le multinazionali non possono fare quello che vogliono. Non lo possiamo permettere”.
La chiusura “è stata una notizia terribile. Noi faremo di tutto perché questo non avvenga: lo abbiamo detto con grande chiarezza all’azienda, irresponsabile, e anche al ministro”, ha dettola segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.
“Le vertenze vanno seguite e vanno trovate soluzioni – ha detto -. Ieri sono rimasta colpita dalla rabbia dei lavoratori, comprensibile, ma anche da un linguaggio e un atteggiamento di aggressione ai delegati di Fim, Fiom e Uilm che assolutamente non meritano questo. Non si può spaccare il mondo del lavoro e la rabbia non porta da nessuna parte. Ci vuole intelligenza, dedizione. Bisogna stanare azienda e governo su proposte vere e concrete che diano risposte ai lavoratori. Ma il sindacato va rispettato e vanno rispettati tutti gli uomini e le donne che ogni giorno lavorano su questo, che non meritano insulti, spintoni e qualsiasi tipo di aggressione”.