Scuola pubblica e lavoro. I precari avvertano i politici: necessaria discussione su emendamenti al decreto scuola

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Agenpress. Finalmente in queste ore, si sta giocando una partita molto importante riguardante il mondo della Scuola; mai come in questo momento siamo vicini alla possibilità di raggiungere un traguardo storico nel mondo dell’istruzione…  

Come è noto sono stati presentati in commissione cultura del Senato diversi emendamenti volti a risanare inadempimenti gravi del comparto scuola che continua ripetutamente da molti anni ad abusare della reiterazione di contratti a tempo determinato di oltre 200000 docenti con più di 36 mesi di servizio che ha generato disfunzioni quali l’assenza della continuità didattica che ha generato un generale smarrimento degli studenti costretti a cambiare ogni semestre docenti curriculari e di sostegno annullando di fatto tutto l’impianto empatico-educativo e didattico impostato dal precedente docente.

Nell’attuale momento un concorso, qualsiasi concorso, come ribadito dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, non può garantire insegnanti in tempo utile da settembre e quindi semplicemente non ha senso. L’unica strada è il grande piano di stabilizzazione auspicato dalla sentenza della Corte europea, dal mondo della scuola, da genitori coscienziosi, da studenti disorientati, da decine di migliaia di docenti precari calpestati di anno in anno dei loro diritti acquisiti con anni di esperienza e formazione continua, accolti dall’emendamento proposto sia dalle forze di opposizione che da quelle maggioranza eccettuato il movimento 5 stello stretto a barricata intorno al suo ministro ostinato in una battaglia personale e ideologica.

Tuttavia oggi incombe un rischio ancora più grave: son più di 70 anni che un questione non riscuoteva una convergenza di opinioni simile e in teoria i numeri ci sarebbero ma è bene che la gente sappia, che se le forze di maggioranza vista la posizione oltranzista dei pentastellati decidessero di apporre la fiducia sul testo del decreto senza discutere gli emendamenti, tutto rimarrebbe inalterato e ancora una volta il grido dei cittadini rimarrà inascoltato…

Assistiamo inoltre in questi ultimi giorni, ad un assordante silenzio dei sindacati dopo un periodo di lunghi proclami a nostro sostegno…Il momento è qui! E’ adesso! La nostra resistenza ha richiesto grandi sacrifici, abbiamo garantito il diritto all’istruzione dei nostri ragazzi e siamo pronti a garantirlo ancora, nonostante il confronto quotidiano con la frustrazione, con la paura di chi, incrociando lo sguardo dei suoi figli a casa, è ben consapevole di non potergli garantire un futuro certo…

Ma continueremo a batterci perché superare le tentazioni di mollare ci ha permesso di superare i nostri limiti! Oggi chiediamo che la nostra voce diventi quella di tutti quei cittadini che credono nei diritti sanciti e garantiti dalla nostra Costituzione per una vera unica grande battaglia di civiltà! Auspichiamo una convergenza compatta su questo tema da parte delle forze politiche ora è tutto nelle vostre mani! Abbiate il coraggio di compiere la scelta giusta e anche voi sarete in grado di superare i vostri ostacoli! Troppe cose non accadono perché le persone non hanno la forza di farle accadere ma il coraggio è anche questo, è giunta il momento di dare seguito ai proclami conformi alle nostre aspettative!

Tenete bene a mente che ogni speranza delusa cancella una parte di noi per sempre, abbiamo messo tanto coraggio per vivere il presente e continuare a sperare nel futuro, quel futuro che oggi è affidato alle vostre mani; ricordate, la speranza è come una strada nei campi: non c’è mai stata una strada ma quando molte persone vi camminano, la strada prende forma…”

Così dichiarano in una nota i portavoce del Fronte Unito dei docenti precari terza fascia con 36 mesi di servizio della scuola pubblica.

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