Rifondazione Comunista: il governo risponda con i fatti allo sciopero della scuola. Più soldi e assunzioni per la scuola pubblica

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Agenpress. Lo sciopero della scuola proclamato da CGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda ha una piattaforma che mette al centro giustamente la richiesta di risorse adeguate per ridurre il numero di alunne/i per classe, l’assunzione del personale necessario, interventi sull’edilizia scolastica.

Tutte rivendicazioni che come partito avanziamo da lungo tempo. La mancanza di risorse adeguate è una delle conseguenze di una politica di centrodestra e centrosinistra che nel corso degli ultimi venti anni ha perseguito obiettivi assai diversi da quelli sanciti dalla Costituzione. L’Italia oggi è agli ultimi posti tra i paesi più industrializzati per diplomati e laureati.

Non è accettabile una ripresa dell’anno scolastico a settembre in cui non sia garantito il rapporto diretto tra insegnanti e alunne/i nella sicurezza rispetto al contagio. Non è ipotizzabile il proseguire col ricorso alla “didattica a distanza” nè il mantenimento di classi sovraffollate. Salutiamo come assai positivo che il mondo della scuola non si rassegni. Rifondazione Comunista sostiene lo sciopero di oggi e tutte le mobilitazioni che puntano a ripristinare il valore costituzionale del sistema d’istruzione.

Allo sciopero il governo risponda con i fatti e non dica che i soldi non ci sono. Si tassino le grandi ricchezze con una patrimoniale, si combatta sul serio l’evasione con una tassazione progressiva, non si facciano regali a grandi imprese, si taglino sprechi come le spese militari e gli F35 e le grandi opere inutili e dannose. La si smetta di finanziare scuole private che neanche assumono insegnanti costretti a lavorare come partite IVA.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale

Loredana Fraleone, responsabile nazionale scuola

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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