Hong Kong. La Cina minaccia il Canada: “no interferenze”. 23enne imputato per secessione

Agenpress –  La Cina si riserva il diritto di adottare “ulteriori misure” contro il Canada per la decisione di sospendere il trattato di estradizione e l’export di materiale militare con Hong Kong per l’entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino sull’ex colonia. Pechino, ha affermato in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, “sollecita il Canada a fermare le sue interferenze sulle questioni interne e a evitare un ulteriore danneggiamento delle relazioni bilaterali”.

Un uomo di 23 anni, Tong Ying-kit, è la prima persona a Hong Kong ad essere imputata ai sensi della nuova legge sulla sicurezza nazionale approvata la scorsa settimana. Il giovane è accusato di avere guidato una moto contro un gruppo di poliziotti sventolando una bandiera con la scritta: “Liberare Hong Kong, la rivoluzione del nostro tempo”.

Secondo quanto riportano media locali in un video diffuso dalla TV via cavo e dai social media mostrerebbe l’uomo, in sella alla moto lungo alcune strade nel quartiere Wanchai mercoledì scorso, guidare direttamente verso i poliziotti schierati. La polizia di Hong Kong venerdì ha portato il caso in tribunale, accusando il motociclista di secessione e e terrorismo secondo la nuova legge.  Il motociclista che era finito in ospedale, non si era potuto presentare in tribunale venerdì. Il suo è il primo caso ad andare in giudizio in base alla nuova legge che rende illegale l’uso di alcune parole e frasi che il governo di Hong Kong, in base alle indicazioni ricevute da Pechino, considera una minaccia alla sicurezza nazionale.

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