AgenPress. “In un momento delicato come questo, sia per il problema dei rientri dall’estero con migliaia di vacanzieri che necessitano di essere sottoposti a tampone, sia per l’approssimarsi della riapertura delle scuole con l’enorme carico di test correlato, per l’ennesima volta vengono coinvolti farmacie e medici di base e non le strutture che pure normalmente sarebbero deputate ad eseguire tale tipo di analisi. Tutto ciò è semplicemente assurdo”.
Lo denuncia, in una nota, Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, tra le principali associazioni di categoria, a livello nazionale, dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale, con oltre 2.000 strutture associate presenti su tutto il territorio nazionale.
“Da Nord a Sud – spiega Lamberti – ci sono migliaia di laboratori dotati delle necessarie capacità, dell’organizzazione e soprattutto delle professionalità per supportare, in condizioni di perfetta sicurezza, il SSN nell’esecuzione degli screening”.
Eppure, aggiunge Lamberti “sentiamo parlare di…farmacie che dovrebbero vendere test sierologici (sulla cui attendibilità si sono sprecati, finora, fiumi di parole), che, non si sa con quale organizzazione, dovrebbero essere poi eseguiti dai medici di famiglia! Quegli stessi medici che verrebbero quindi sottratti al loro compito precipuo di assistenza clinica dei pazienti per concentrarsi in un’attività totalmente diversa da quella propria. E con quali costi, ci chiediamo, per il cittadino e per il sistema sanitario?”.
“Il tutto – accusa ancora il presidente di Federlab – in barba alla norma approvata con il Decreto Rilancio, con la quale si stabilisce che la rete Covid dei laboratori di microbiologia, che tutte le regioni sarebbero chiamate ad approntare, deve essere costituita esclusivamente dai laboratori di analisi cliniche (sia pubblici che privati), che ne facciano richiesta e che, ovviamente, siano dotati dei necessari requisiti”.
Ma, rilancia Lamberti “non sarebbe stato più facile affidare l’esecuzione di tali tipologia di analisi a chi, come i laboratori clinici, normalmente lo fanno di mestiere?”. Insomma, conclude il presidente di Federlab: “è il caos perfetto. Urge con forza un confronto istituzionale per rivendicare il nostro ruolo, svilito, marginalizzato e mortificato nello scenario della lotta al Covid”.