AgenPress. «Il dietrofront del Cts sugli impianti di risalita è incomprensibile. O i dati erano sbagliati qualche giorno fa, quando è arrivato l’ok all’apertura per il 25 febbraio, oppure è sbagliata la nuova chiusura prolungata. In questo tira e molla però la montagna muore».
È quanto afferma il deputato di Forza Italia Dario Bond, alla notizia dello slittamento dopo il 5 marzo per l’apertura degli impianti di risalita.
«Alberghi e località turistiche aspettavano il 15 febbraio come una data simbolo per salvare il salvabile di una stagione ormai defunta. Ora cosa accadrà? Quel che è vergognoso è ancora una volta la differenza di trattamenti a sfavore della montagna.
Roma, domenica da zona gialla, era pieno di gente, con file nei bar e nei negozi. O le varianti del virus esistono ovunque oppure c’è una disparità inaudita: in montagna, all’aria aperta e con tutti i protocolli di sicurezza previsti dagli impiantisti non si arriverà mai agli assembramenti visti nella capitale».