Sicilia. Dati Covid falsificati, Di Maio: “Ci sono delle intercettazioni da brividi (“spalmiamo i morti”)

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AgenPress. Quanto accaduto in Sicilia è gravissimo. Sembra siano stati inviati dei dati falsi sulla pandemia all’Istituto Superiore di Sanità con lo scopo di condizionare i provvedimenti adottati per il contenimento della diffusione del virus.
Ci sono delle intercettazioni da brividi (“spalmiamo i morti”) tra l’assessore alla Salute e la dirigente regionale che avrebbe dovuto comunicare i dati dei decessi. La magistratura sta procedendo e mi auguro che i fatti vengano accertati quanto prima. Queste persone dovranno rispondere di ciò che hanno fatto, di come hanno messo a rischio la salute pubblica dei siciliani. Ma c’è una riflessione ben più ampia che non possiamo più far passare in secondo piano e che riguarda il legame strettissimo tra la politica e i vertici sanitari degli ospedali pubblici, un legame che spesso – come in questo caso – rischia di compromettere il diritto alla salute di ogni singolo cittadino.
Il MoVimento 5 Stelle in più di un’occasione ha proposto di rompere questo automatismo tra i partiti e la nomina dei manager sanitari. Abbiamo presentato un disegno di legge, respinto e mai considerato, osteggiato da ogni forza politica. Oggi abbiamo la possibilità di voltare pagina, abbiamo la reale occasione di cambiare. Stiamo attraversando uno dei momenti più bui della nostra storia recente e molti nodi sono venuti al pettine. Non possiamo più aspettare.
Questo è il momento di cambiare rotta, questo deve essere il momento, per tutti, di fare un passo indietro. Ciò che si è verificato in Sicilia non sarebbe mai accaduto se quei dirigenti avessero avuto la forza di dire no, forti della propria indipendenza e della propria autonomia dalla politica. In nessun altro Paese al mondo un politico chiama il dirigente sanitario di riferimento e gli dice cosa deve fare.
Non funziona così. Non è questo lo Stato di diritto che ci meritiamo. Il mio appello è rivolto a tutti: sta per iniziare una fase importantissima, quella della ricostruzione. E dobbiamo ricostruire. Ma dobbiamo farlo al meglio.
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