AgenPress. Sono in arrivo nell’hub militare di Pratica di Mare, tra stasera e domani, circa 500mila dosi del vaccino Moderna, che saranno poi distribuite nelle varie regioni.
“Con la consegna di domani arriveremo a 4,1 milioni di dosi consegnate in Italia”, annuncia invece Astrazeneca. Attualmente sono stati consegnati 2.752.400 vaccini di AstraZeneca: domani dovrebbero essere quindi consegnate circa un milione e trecentomila dosi.
E la prossima settimana le aziende Pfizer e BioNTech inizieranno la somministrazione del proprio vaccino anti-Covid a bambini dai 2 ai 5 anni di età nell’ambito dello studio di fase 1-2-3 sulla popolazione pediatrica dai 6 mesi agli 11 anni.
All’Agenzia europea del farmaco sono in corso consultazioni con esperti degli Stati membri e internazionali, dopo il nuovo allarme tedesco su trombosi cerebrali legate alla somministrazione del vaccino AstraZeneca.
La media di vaccinazioni degli ultimi 30 giorni è stata superata nell’ultima settimana: 158.026 vaccinazioni ogni 24 ore. E’ significativo che il 29 marzo l’Italia abbia vaccinato in media di più che negli altri grandi Paesi europei, esclusa la Gran Bretagna: 395 dosi somministrate ogni 100 mila abitanti contro i 353 della Francia, i 351 della Spagna e i 340 della Germania.
“Sono almeno quattro le aziende pronte a produrre direttamente o conto terzi” i vaccini in Italia. E’ quanto emerso nella riunione del quarto tavolo sui vaccini, al Mise. Federfarma spiega che “stiamo per mettere in contatto queste aziende con i produttori, che hanno trovato i vaccini”, e Astrazeneca a sua volta fa sapere di avere “avviato colloqui con alcune aziende per la produzione della sostanza attiva che permette la produzione del vaccino”.
Il ministro dello Sviluppo Giorgetti evidenzia che “abbiamo necessità di garantirci l’autosufficienza a livello di produzione”.
Giorgetti spiega che “in Europa il fatto di essere tanti Paesi, che si devono coordinare nella fase di acquisto, distribuzione e produzione, è un fattore che oggettivamente ha creato qualche problema, ha creato rallentamenti. Anche con il commissario Breton, con cui sono in contatto, stiamo cercando a livello europeo di recuperare questo gap, cercando di coordinare anche le catene di produzione che legano diverse fasi”.
Intanto il commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, annuncia che per la campagna vaccinale “i sistemi informativi da domani prenderanno una nuova luce con il sistema nazionale, quello della struttura commissariale di poste italiane quindi sono confidente che si farà ancora meglio”.
“Cerchiamo di darci delle date per le riaperture”, stringiamo denti per 20 giorni ma serve orizzonte, ribadisce il presidente della regione Liguria e vice presidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti: “di darci delle date in cui programmare le riaperture e un orizzonte di fiducia per il futuro”.
“Come Regioni – sottolinea Toti – ci piacerebbe un meccanismo che lasciasse aperta una porta alla speranza, che vuol dire non cancellare le zone gialle o quantomeno introdurre un meccanismo che, laddove i dati dovessero andare meglio, permetta di procedere velocemente a delle riaperture”.