Beppe Grillo ingaggia un investigatore privato contro la ragazza che accusa il figlio Ciro

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AgenPress – Beppe Grillo, con i suoi avvocati, ha deciso assoldare un investigatore privato per scavare nella vita della ragazza accusatrice,  Silvia, la 19enne studentessa italo-svedese che ha denunciato di essere stata violentata nella villa del comico e fondatore del M5s a Porto Cervo, in Sardegna, la notte del 17 luglio 2019. Indagati, come noto, sono Ciro e tre suoi amici, in vacanza insieme a lui.

Il professionista ingaggiato è Marco Salvi, noto per essersi occupato del serial killer Donato Bilancia e dell’omicidio di Carlo Giuliani durante il G8″. Salvi dovrà valutare il video e le foto scattate quella notte in camera da letto per capire quanto la 19enne fosse ubriaca, capace di intendere e di volere e, di conseguenza, consenziente.

Nella vicenda uno dei protagonisti,  Francesco Corsiglia, genovese, 22 anni, due settimane fa è stato sentito in procura a Tempio Pausania ed ha raccontato la sua verità. “Ho avuto un rapporto consenziente con S.J., eravamo solo io e lei, poi mi sono addormentato. Di ciò che è successo dopo io non so niente”. È quanto riportano alcuni quotidiani.

Con Ciro Grillo e Francesco Corsiglia sono coinvolti anche Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta. Come gli altri ragazzi, rigetta completamente la contestazione di aver abusato della studentessa di Milano, conosciuta quella notte alla discoteca Billionaire insieme all’amica R.M. Il racconto di Corsiglia con l’ora in cui sarebbe avvenuto il rapporto metterebbe l’indagato fuori dal rapporto sessuale di gruppo, circostanza da cui il giovane prende completamente le distanze. Corsiglia ha fatto notare anche di essere l’unico che non compare nelle foto e nei video ritenuti fondamentali dalla procura. Corsiglia non compare neppure nelle immagini che hanno portato a un secondo capo d’imputazione di violenza sessuale, nei confronti di R.M.: mentre la seconda ragazza era addormentata sul divano, ubriaca, altri due ragazzi si fanno fotografare mentre le avvicinano i genitali. Una seconda accusa che, sebbene sia distinta dalla prima, potrebbe in qualche modo trascinare con sé anche la prima.

 

 

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