AgenPress – Il Ministero della giustizia ha disposto l’inserimento del padre e della madre di Saman Abbas nella banca dati Interpol, che equivale ad una richiesta di arresto provvisorio, ovunque siano localizzati. Una volta individuati o arrestati dalle autorità di polizia locali, il Ministero della Giustizia potrà inoltrare la domanda di estradizione. Lo si apprende da fonti dello stesso ministero.
Ieri la Procura di Reggio Emilia ha inoltrato la richiesta di rogatoria al Pakistan per il mandato di cattura internazionale. E’ stato dunque formalizzato l’iter che prevede l’arresto di Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, indagati con l’accusa di omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere, in concorso con lo zio di Saman, ritenuto l’esecutore materiale, un cugino della ragazza (questi ultimi due sono latitanti e ricercati in tutta Europa) e un altro cugino: Ikram Ijaz, l’unico arrestato della vicenda che si trova in carcere.
Venerdì il tribunale del Riesame di Bologna (udienza alle 9,30) deciderà sulla misura cautelare. Il 28enne si trova in carcere a Reggio Emilia dopo essere stato arrestato il 29 maggio scorso in Francia mentre stava tentando di raggiungere la Spagna in autobus, poi consegnato il 9 giugno alle autorità italiane. Ad inquirenti e magistrati ha sempre detto di essere estraneo alla morte della ragazza, della quale corpo ancora non si trova nonostante le incessanti ricerche nei campi agricoli, sotto le serre, tra le porcilaie e i canali della zona attorno all’abitazione degli Abbas.