AgenPress. Adesso tutti i media parlano di Afghanistan. Meglio tardi che mai, potremmo dire. Ma è tardi, appunto. L’Occidente non ha perso la guerra coi talebani. Ha perso il dopoguerra, che è ancora peggio. E soprattutto ha perso la faccia.
Io non credo che abbiamo sbagliato a dare libertà alle donne afghane. Abbiamo sbagliato a non mantenere questa libertà. Insomma, io sono tra i pochi che non ritiene un errore l’intervento contro i talebani del 2001. Ritengo un errore la fuga del 2021, degno coronamento di una gestione di questi anni troppo morbida verso un sistema corrotto e incapace.
Spero che in Parlamento si possa fare una discussione seria su questi temi. Intanto, Draghi ha fatto molto bene nel proporre il G20 come sede di una riflessione strategica: a quel tavolo ci sono anche i cinesi, i russi, i paesi islamici. Con il disimpegno americano – secondo me drammaticamente sbagliato nella scelta e nei modi – si apre una stagione nuova nella vita di questo pianeta. E l’Italia ha la storica responsabilità di avviare e guidare questa discussione in seno al G20.
Un pensiero alle donne afghane, certo. E l’invito alla comunità internazionale a fare di tutto affinché chi vuole fuggire da Kabul possa farlo. Ma un pensiero anche all’Iraq. Dobbiamo evitare che in Iraq finisca come in Afghanistan. La coalizione internazionale non ripeta gli stessi errori. Abbiamo già visto nel 2014 l’esercito iracheno squagliarsi davanti all’estremismo. Oggi dobbiamo difendere almeno l’Iraq, almeno quello. Ne va della sicurezza delle nostre città oltre che della dignità di noi tutti cittadini del mondo.