AgenPress – Per l’Economist l’Italia è il Paese dell’anno 2021 e il prestigioso settimanale britannico incorona il presidente del consiglio Draghi, considerato “un premier competente e rispettato a livello internazionale”.
Il premio non va al più grande, al più ricco o al più felice, ma a quello che secondo noi è migliorato di più nel 2021. Tra i vincitori del passato ci sono l’Uzbekistan (per aver abolito la schiavitù), la Colombia (per aver fatto la pace) e la Tunisia (per aver abbracciato democrazia).
Quest’anno è stato difficile. Il Covid-19 ha continuato a diffondere la miseria, poiché i vaccini brillantemente progettati sono stati distribuiti in modo non uniforme e sono emerse nuove varianti come Omicron. In molti paesi le libertà civili e le norme democratiche sono state erose.
Un apprezzamento per Draghi che si affianca al riconoscimento – scrive la rivista finanziaria, diffusa in tutto il mondo con 1,6 milioni di lettori stimati – di “una maggioranza che ha sepolto le divergenze a sostegno di un programma di profonde riforme”. Preoccupazione invece per l’attuazione del piano se Draghi andasse al Quirinale, con il “pericolo che questa insolita esplosione di governance, possa subire un’inversione”.
Se il premier salisse al Colle – secondo la riflessione dell’Economist – sarebbe per “un incarico più cerimoniale, lasciando il posto ad un premier meno competente”.
L’Economist” – si legge nell’articolo – “ha spesso criticato l’Italia, per la scelta dei suoi leader, come nel caso di “Silvio Berlusconi che avrebbe potuto utilmente seguire l’ammonimento della canzone vincitrice dell’Eurovision ‘stai zitto e comportati bene'”. E rammenta come gli “italiani, a causa di governi deboli, fossero più poveri nel 2019”. “Eppure quest’anno L’Italia è cambiata”, enfatizzando il ruolo del premier Draghi.
Il settimanale sottolinea anche il tasso di vaccinazione contro il Coronavirus raggiunto dal Paese “tra i più elevati d’Europa: dopo un 2020 difficile la sua economia si sta riprendendo più rapidamente di quelle di Francia o Germania” ed “è difficile negare che l’Italia di oggi sia un posto migliore di quanto non fosse nel dicembre del 2020”.
“Auguroni”, scrive The Economist in italiano ricordando che il riconoscimento non è destinato al Paese più grande, il più ricco o più felice ma “a quello che, secondo noi, è migliorato di più”. Il premio all’Italia non è legato alla vittoria degli Europei o a quella di Eurovision ma alle sue “politiche”, ribadisce la rivista britannica ricordando anche i risultati della campagna di vaccinazioni contro il Covid, con un tasso tra “i più alti d’Europa”. The Economist ricorda di aver “spesso criticato”