AgenPress. Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sul picco dei contagi. “Adesso vedremo un plateau, una stabilizzazione, la cupola di questa curva –ha affermato Sileri-. Poi inizierà una discesa, così come sta accadendo in quei Paesi che hanno vissuto Omicron prima di noi, come il Regno Unito. Prima calano i contagi, poi i ricoveri e alla fine i decessi, in questo caso non accadrà prima di diverse settimane da oggi. Però già un notevole calo dei contagi porterà il sistema ad essere più sostenibile in termini di tracciamento, ma anche della nostra quotidianità, penso ad esempio alle scuole”.
Sugli studi sulla quarta dose. “Sulla quarta dose mi sembra che si cavalchino notizie, facendole diventare più nuove di quello che realmente è. Se si dice quarta dose, la popolazione pensa: oddio, ora serve pure la quarta dose per tutti. No, è stato fatto un progetto sperimentale dove si è visto che potrebbe essere utile una quarta dose per determinati soggetti, ma questo era anche prevedibile. I soggetti meno immunocompetenti possono avere bisogno di un ulteriore rinforzo, bisognerà capire chi sono questi soggetti e quando dovranno fare la quarta dose. Se oggi mi chiedete se a ottobre dovremo fare un’altra dose di vaccino, io rispondo che è ipotizzabile, forse dovremo fare una dose stagionale come per l’influenza, forse dovranno farlo solo alcune categorie. Forse servirà un richiamo che vale come quarta dose. Quello che stiamo dicendo non è un qualcosa di sconvolgente, potrà essere necessario un altro richiamo se questo virus continuerà a circolare. Oggi parlare di quarta dose per tutti è estremamente prematuro e fuorviante, non fa altro che portare incomprensioni”.
Sulla situazione negli ospedali dove si stanno rimandando interventi a causa della pressione covid. “Sicuramente il problema del blocco delle liste operatorie avveniva, ovviamente in maniera inferiore, anche prima del covid durante il picco influenzale. Accadeva anche in estate, quando diversi elementi del personale vanno in ferie. E’ chiaro che servano dei percorsi che possano proteggere la popolazione dei pazienti che devono essere operati. Servono percorsi definiti, strutture che possono avere una flessibilità anche lavorativa, con ad esempio il recupero delle liste di attesa su base volontaria ma che possa garantire anche un rimborso al personale sanitario. Però tutto ciò può essere fatto solo se si ha personale a sufficienza. Di recente è stato aumentato, ma in passato c’è stato un sottodimensionamento rispetto all’esigenza di personale”.
Sul sistema a colori delle Regioni. “Nell’immediato nessun cambiamento. Credo nel sistema dei colori, credo anche però che possano essere rimodulati i parametri alla luce della circolazione di Omicron e alla luce del fatto che un crescente numero di popolazione è protetto con tre dosi”.