AgenPress. L’Europa, territorio unico e elettricamente interconnesso, è il più grande importatore mondiale di energia. Si stima che la spesa complessiva sia di 400 miliardi di euro l’anno per l’acquisto di più della metà, il 53%, dell’energia consumata. L’Europa dipende dal nucleare per oltre un quarto della propria energia elettrica e più della metà dell’elettricità che deriva da fonti a basso impatto ambientale proviene dalle 128 centrali atomiche installate in 14 dei 28 Stati europei. Si parla del “nuovo nucleare”, quello in cui si registrano i più alti tassi di ricerca e innovazione sia riguardo gli small reactors sia riguardo la fusione nucleare.
Di questo si sta trattando questa mattina, durante il Convegno “L’Ingegneria Nucleare per la transizione Ecologica”, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, l’unico Ordine Italiano che vanta tre Commissioni Tecniche che si occupano in modo esplicito di Nucleare, in cui è intervenuto il Sen. Matteo Salvini.
In questi primi giorni del 2022 si è tornati a parlare di questo tipo di energia più intensamente. Il motivo è che nella bozza della cosiddetta tassonomia dell’Unione europea, a cui la Commissione Europea dovrebbe dare il via libera proprio oggi 21 gennaio, sono comparsi gli investimenti in nucleare e gas in quanto compatibili con il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
Il nucleare può essere considerato un’alternativa low carbon rispetto agli altri combustibili fossili.
“Il nucleare non è una parolaccia. E’ la via all’insegna dell’economicità e della sostenibilità. Nella transizione energetica ed ecologica nucleare e gas ecologico devono essere parte del tutto. I numeri ci dicono che ci sono oltre cinquanta nuove centrali in costruzione, di cui la metà in Cina e in India. Negli USA stamattina sono operativi 93 reattori. Come Italia non possiamo essere gli unici fuori dalla ricerca. Mi faccio carico di una battaglia importante, quella di discutere dei fatti- costi di produzione, costi energetici, scorie, reattori di nuova generazione- guardandoci intorno. Paghiamo il 30% in più di energia rispetto alla Germania e il 15% in più rispetto alla Francia e questo pesa su imprese e famiglie. Le altre fonti energetiche, come ci sta insegnando l’Ucraina in questi giorni e il costo del petrolio, indicano nel nucleare un ruolo fondamentale per il futuro. Se ci sono studi in tutto il mondo sulla ricerca, l’Italia non può essere fuori alla sfida del futuro e bisogna far palare la scienza, come sta avvenendo oggi in questo evento.” ha affermato l’On. Matteo Salvini nel suo intervento.
“L’Italia, pioniera negli anni 60′ e ’70 dei primi reattori di limitata potenza e dimensione, non sarebbe una new entry del settore. Oggi l’Europa ha selezionato 6 progetti strategici nei reattori nucleari del futuro. Mi auguro che come italiani, e come ingegneri, possiamo essere i pionieri di una frontiera innovativa del futuro.”- ha affermato l’Ing. Carla Cappiello, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma.
La situazione odierna in Italia, caratterizzata da alte emissioni da carbone e da un caro bollette, che nel 2022 produrrà una stangata per le famiglie da oltre 11 miliardi di euro, circa 1.950 euro a famiglia, non permette più di non riconoscere anche al nucleare un ruolo tra le energie green.