AgenPress. Si lavora per chiudere lo stato di emergenza il 31 marzo e arrivare all’estate senza limitare le attività anche se si è positivi asintomatici. E’ questo l’obiettivo annunciato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa per superare la pandemia e arrivare a convivere con il virus.
Intanto l’Agenas, rende noto che l’occupazione nei reparti covid sale in 11 regioni e che le intensive sono stabili al 16%, ma in calo in cinque regioni.
Il Piemonte organizza due open day vaccinali per le donne in gravidanza. Si terranno il 6 febbraio e il 6 marzo in tutte le province, annuncia il presidente della Regione Alberto Cirio: in specifici hub, le donne incinte troveranno a loro disposizione esperti, ginecologi e ostetriche che forniranno tutte le informazioni e contestualmente potranno ricevere la vaccinazione. “La vaccinazione anche per le donne in gravidanza – spiega Cirio – e’ fondamentale per mettere in sicurezza loro stesse e i nascituri. Questa iniziativa e’ stata pensata per venire incontro alle esigenze di questa categoria, che vive un periodo molto delicato della vita”.
“Spero e credo che domani verrà disposto a livello nazionale il cambiamento, in realtà l’annullamento del sistema dei colori per le Regioni, un sistema ormai inadeguato. Dovrebbe rimanere solo più il rosso per le situazioni più complesse”, aggiunge Cirio.
“Che il sistema sia ormai obsoleto – rileva Cirio – lo dimostra bene il caso della Val d’Aosta che ha 10 posti in terapia intensiva e che la scorsa settimana ha rischiato di dover annullare la sua stagione sciistica per un ricoverato in più. Noi ci siamo subito detti, e lo ribadisco, disponibili ad aiutare la Valle d’Aosta prendendo in carico i malati in più considerato che noi abbiamo attualmente in forza 660 posti in intensiva di cui solo 140 occupati”.
“Il calo dei contagi – dichiara il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio – era atteso e si comincia a manifestare un primo rallentamento” che “spero sia
altrettanto brusco e veloce quanto sia stata repentina la salita della curva con l’arrivo di Omicron. Noi continuiamo a lamentare il fatto che le Regioni siano state lasciate troppo sole dallo Stato. Ancora non ci vengono restituiti i soldi delle spese straordinarie che abbiamo dovuto sostenere anche per la campagna vaccinale, sulla quale inizialmente il governo aveva garantito proprie strutture e finanziamenti, invece gli hub vaccinali e il personale lo stiamo sostanzialmente sostenendo tutto sulle nostre spalle”.
Secondo gli ultimi dati Agenas resta al 30%, in Italia, la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti di area non critica ma, in 24 ore, cresce in 12 regioni: Abruzzo (32%), Calabria (37%), Emilia Romagna (30%), Friuli Venezia Giulia (41%), Liguria (40%), Marche (31%), Molise (21%), PA Bolzano (con +3% arriva a 25%), PA Trento (29%), Sicilia (39%), Toscana (27%), Umbria (32%). Cala solo in Val d’Aosta (al 39%). E’ stabile in Basilicata (27%), Campania(31%), Lazio(33%), Lombardia (29%), Piemonte(31%), Puglia (25%), Sardegna (23%),Veneto (25%).
Le consegne di vaccini mRna verso le Regioni è costante e nella settimana 1-7 febbraio saranno distribuite oltre 3,3 milioni di dosi, che si aggiungono ai quasi 8 milioni in giacenza alle Regioni e alle Province autonome, includendo sia le dosi per adulti che quelle pediatriche.