AgenPress. “Ora che il rumore degli applausi riservati al Presidente Mattarella nel giorno del suo secondo insediamento è cessato, ora che le genuflessioni di una classe politica incapace al suo salvatore sono terminate, anche noi vogliamo ringraziare Mattarella per le parole pronunciate nell’Aula di Montecitorio.
Lo ringraziamo perché ci offre l’opportunità di evidenziare l’incongruenza plastica tra i contenuti del suo discorso e il suo agire, in modo particolare nell’ultima parte del suo primo mandato”.
Lo scrivono in una nota i parlamentari di Alternativa.
“La centralità del Parlamento, come luogo della partecipazione, e il rischio rappresentato dalla forzata compressione dei tempi parlamentari che il Capo dello Stato ha evidenziato assieme alla necessità di un ricorso ordinato alle diverse fonti normative, rispettoso dei limiti posti dalla Costituzione, sono concetti che – ricordano – stridono in maniera evidente con la briglia sciolta che il Presidente della Repubblica ha concesso nell’ultimo anno ad un Governo che ha costantemente ignorato le prerogative del Parlamento abusando della decretazione d’urgenza e costringendo le aule di Camera e Senato a ratificare atti prodotti in serie con il solo scopo di comprimere le libertà costituzionali degli italiani”.
“Atti – sottolineano ancora i parlamentari di Alternativa – che hanno lacerato il tessuto sociale ed economico del Paese, scavando solchi profondi nella popolazione italiana e creando odiose discriminazioni. Atti che lo stesso Presidente della Repubblica ha controfirmato, ignorando gli appelli delle opposizioni parlamentari e sovente anche quelli di scienziati, studiosi e semplici cittadini che chiedevano un sussulto a protezione dei loro diritti da parte del supremo garante della Costituzione”.
“Le bacchettate al Governo e al Parlamento – concludono – sono una richiesta di assoluzione per non essersi opposto alla macelleria sociale avviata dai decreti emanati da Palazzo Chigi? Se preludono ad un cambio di condotta, ad un reale impegno ad essere garante della Costituzione e a rimuovere quegli ostacoli che impediscono ai cittadini italiani di godere dei propri diritti e di vivere dignitosamente, potremmo riconsiderare il suo operato. Potremmo farlo soltanto se si impegnasse ad essere il Presidente di tutti gli italiani e non solo di una parte di essi”.