AgenPress – “Nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, esprimo la mia soddisfazione per l’archiviazione delle ipotesi” di reato “relative non solo alla corruzione ma anche al peculato”.
Lo dice l’ex commissario per l’emergenza Domenico Arcuri dopo la chiusura dell’inchiesta della procura di Roma sulle mascherine, dicendosi inoltre soddisfatto della “possibilità di esercitare finalmente il mio diritto alla difesa in relazione alla residuale ipotesi di abuso d’ufficio”.
Oltre ad Arcuri, accusato di abuso d’ufficio, i pm hanno notificato l’avviso di chiusura indagini ad altre 10 persone tra cui l’imprenditore Mario Benotti, cui è contestato il traffico di influenze illecite, e Antonio Fabbrocini, responsabile unico del procedimento per la struttura commissariale accusato di frode nelle pubbliche forniture, falso e abuso d’ufficio.
Per quanto riguarda la posizione di Benotti, accusato con altri sette di traffico di influenze, avrebbe sfruttato le “relazioni personali e occulte con Arcuri, ottenendo che quest’ultimo assicurasse ai partner di Benotti un’esclusiva in via di fatto nell’intermediazione delle forniture di maschere chirurgiche e dispositivi di protezione individuali”.
Nei confronti di Fabbrocini si contesta, per quanto riguarda l’accusa di falso, di avere agito “nella qualità di rup” inducendo “il Cts ad attestare falsamente la conformità dei presidi sanitari importati alle norme Uni En”.