AgenPress – La Mongolia si dice pronta a rilasciare permessi di soggiorno a tutti gli arrivi russi che ne facciano richiesta.
Arriva nel mezzo di un esodo russo verso i paesi vicini, innescato dall’annuncio del presidente Vladimir Putin di una parziale mobilitazione militare il 21 settembre.
Il capo dell’agenzia mongola per l’immigrazione, Nerguin Uuganbayar, non ha specificato la durata dei permessi. Ha detto che 6.268 russi sono entrati da Altanbulag, una città di confine, la scorsa settimana.
La chiamata russa colpisce i riservisti – non i coscritti – ma l’allarme si è diffuso tra gli uomini russi in età da combattimento.
I russi possono entrare in Mongolia senza visto e rimanere per 30 giorni, quindi richiedere un’estensione.
Il Kazakistan ha riferito che dall’annuncio di Putin erano arrivati 98.000 russi.
Nel Caucaso, al confine con la Georgia si è formata un’enorme coda di auto russe. La Georgia ha detto che circa 10.000 russi arrivavano ogni giorno, il doppio della media precedente.
La Finlandia ha chiuso i suoi confini alla maggior parte dei visitatori russi, anche se ci sono alcune esenzioni, ad esempio per le riunioni di famiglia e il lavoro. La Polonia e gli stati baltici Estonia, Lettonia e Lituania hanno fatto la stessa mossa in precedenza.