Il 31 ottobre di venti anni fa il crollo della scuola a San Giuliano di Puglia

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Geologi: non dimenticare i 27 bambini che morirono e continuare a lavorare sulla salvaguardia del territorio

Il Consiglio Nazionale dei Geologi, oltre a partecipare alla commemorazione, organizza un seminario di studio e approfondimento per capire cosa è stato fatto e cosa c’è da fare per la prevenzione e la mitigazione del rischio sismico


Il 31 ottobre del 2002 l’Italia piangeva “gli angeli di San Giuliano di Puglia”, 27 bambini che, insieme alla loro maestra, morirono per il crollo della scuola ‘Francesco Jovine’ proprio nella località molisana.

Il crollo avvenne a seguito di una scossa di terremoto di magnitudo di 6.0 che colpì 44 comuni fra Molise e Puglia. Le vittime totali del sisma furono 32. 

La tragedia fece invocare la necessità di una revisione normativa finalizzata ad una maggiore conoscenza del sottosuolo e delle sue proprietà nonché ad un cambiamento radicale nella progettazione degli edifici, anche mediante una rivisitazione sostanziale delle mappe di pericolosità sismica sia su scala macro che su scala sito puntuale (microzonazione sismica).

Proprio nel giorno della commemorazione, a 20 anni dalla tragedia, il Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG), quale unico organismo nazionale di rappresentanza istituzionale della categoria professionale, richiama l’attenzione sulla necessità di ampliare le azioni volte alla prevenzione:

“Dalla tragedia di San Giuliano di Puglia sono passati 20 anni e, sebbene la ricostruzione abbia restituito un tessuto urbano impeccabile dal punto di vista strutturale, resta insanabile lo smantellamento storico, architettonico e soprattutto sociale di una comunità che ha visto cancellare una intera generazione dalle proprie anagrafe, macerie interiori che restano indelebili nella memoria”.

Ad affermarlo è il Segretario del Consiglio Nazionale dei Geologi, Domenico Angelone, che spiega come sia necessario continuare a ricordare e eventi come quelli di San Giuliano di Puglia in quanto “le azioni virtuose di soccorso alle popolazioni colpite da eventi catastrofici, il ristoro per i danni subiti, l’impeccabile ricostruzione non restituisce l’anima ai piccoli centri disseminati lungo la catena appenninica, né ripristina quelle relazioni interpersonali che affondano le radici nei centri di aggregazione ricchi di storia e di cultura contadina”.

Molto è stato fatto dopo il 2002 anche per l’edilizia scolastica, che ha subito altri duri colpi con il crollo della “Casa dello Studente” all’Aquila, un edificio che, sebbene non adibito ad aule scolastiche, ospitava studenti universitari, morti sotto le macerie in seguito al terremoto dell’Aquila, ed ancora il crollo della scuola di Amatrice durante la crisi sismica dell’Italia centrale. Purtroppo, c’è il fatto che in Italia il patrimonio edilizio ha una storia importante ed in molti casi edifici realizzati secoli fa ospitano scuole, caserme, sedi comunali etc…

Per ricordare il gravissimo fatto di cronaca il CNG insieme all’Ordine dei Geologi della Regione Molise ed all’Istituto di Geofisica e Vulcanologia, ha deciso di organizzare il 15 novembre un seminario di studi dal titolo “San Giuliano di Puglia 20 anni dopo”.

“Abbiamo pensato che fosse importante commemorare il tragico avvenimento con un convegno in cui verranno coinvolti i massimi esperti del settore per comprendere e approfondire al meglio quanto è stato fatto e quanto ancora si può fare per garantire che tragedie come quella di San Giuliano di Puglia non accadano mai più” – conclude Angelone.

L’evento, volutamente posticipato per non intralciare il ricordo del drammatico episodio, sarà aperto al pubblico e sarà trasmesso in diretta streaming su GeologiTV all’indirizzo web https://www.geologitv.net

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