Unc: presa in giro degli italiani, non convertite il decreto
AgenPress. L’emendamento del Governo al decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti prevede sanzioni da 200 a 2mila euro, a seconda del fatturato, contro i 200-800 annunciato dal ministro Urso.
“Una presa in giro degli italiani! Per questo abbiamo chiesto in audizione alla Commissione Attività produttive della Camera di non convertire in legge un decreto che finisce per peggiorare la normativa vigente” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“L’innalzamento della sanzione massima è ridicola, considerato che la legge prevedeva da anni multe da 516 a 3098 euro e che il decreto n. 5 pubblicato in Gazzetta aveva portato gli importi, rispettivamente, a 500 e 6000 euro. Insomma, in realtà la sanzione massima viene ridotta a un terzo, da 6000 a 2000 euro. Considerato che nel 2022, su 5187 verifiche della Gdf, le violazioni sono state ben 2809, il 54,2%, mentre nel solo mese di gennaio 2023, nonostante i benzinai fossero sotto i riflettori, su 2.518 interventi, ben 989 sono state le contestazioni, il 39,3%, è evidente anche a un bambino che le multe dovrebbero salire e non certo diminuire” conclude Dona.