Carcere Regina Coeli. Detenuto aggredisce tre agenti penitenziari

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AgenPress. “Da Regina Coeli continuano a pervenire notizie di aggressioni di detenuti nei confronti della Polizia penitenziaria con necessità di cure presso il pronto soccorso dell’ospedale vicino”: dichiara Daniele Nicastrini segretario regionale Unione Sindacati Polizia Penitenziaria.

“Oggi alle 16 circa un detenuto straniero di origine africana, per motivi psichiatrici, ha aggredito tre agenti e un ispettore provocandogli delle ferite, in un contesto oramai fuori controllo per molti di loro dove NON sembra suscitare alcun interesse da parte dei vertici DAP e del Ministero della Giustizia, rincara il sindacalista, un carcere come quello romano sito sul lungo Tevere, dove la carenza organica e sempre più ridotto ai minimi termini del 40% in meno rispetto alle 516 unità previste”.

Nei prossimi giorni si terrà un incontro con il Provveditore regionale Dr. Maurizio VENEZIANO, da poche settimane insediatosi. “Siamo già in criticità evidenti – continua Nicastini – da tempo non solo a Regina Coeli ovviamente visto che nella regione Lazio continuano a mancare oltre 800 unità sulla pianta organica, sulla quale auspichiamo urgenti misure, anche se dal suo insediamento abbiamo appreso di iniziative unilaterali senza alcun confronto di merito che lasciano perplessi questa sigla sindacale e non solo”.

All’aggressione di Regina Coeli già in mattinata in altro istituto, ovvero presso la CC. AVELLINO alcuni detenuti hanno dato attuazione ad una devastazione di una sezione inscenando una rivolta interna al carcere.

“Nel corso della riunione sul FESI di ieri, dichiara il Presidente Giuseppe Moretti ha sollecitato l’Amministrazione penitenziaria ad intervenire rispetto alle molteplici situazioni di criticità che si stanno delineando in diverse regioni e che hanno determinato le congiunte manifestazioni di protesta dalla parte delle segreterie delle organizzazioni sindacali territoriali.

Nell’occasione sono state citate quelle dell’Emilia-Romagna, della Sicilia, del Lazio, della Sardegna, con particolare riferimento alle problematiche dell’istituto penitenziario di Nuoro. L’USPP ha chiesto espressamente l’apertura di un tavolo di discussione per affrontare organicamente queste emergenti problematiche rappresentate, anche attraverso la previsione di una Conferenza programmatica collegiale, che includa la partecipazione dei vertici dei provveditorati e delle organizzazioni sindacali, e un’opera di sensibilizzazione da parte del DAP nei confronti dei Provveditori Regionali, al fine di consentirne il superamento, in quanto appare evidente che ogni tentativo di affrontarle in sede politica, tramite le numerose interrogazioni parlamentari, in sede extra penitenziaria, tramite i Prefetti dei vari territori, in sede istituzionale, tramite le interlocuzioni col Vice Ministro della Giustizia, non stiano producendo gli effetti desiderati.

“Ecco perché – conclude Moretti – appare non più rinviabile che a queste iniziative sia accompagnata una precisa azione amministrativa del DAP. Il Vice Capo del DAP, Cons. Lina Di Domenico, ha assicurato che c’è tutta l’intenzione del DAP di provvedere a comprendere tali criticità e a governare la gestione delle emergenze che si delineano. Per questo motivo, lo stesso Vice Capo del DAP ha annunciato che nei giorni scorsi ha già inviato una nota ai Provveditori regionali rivolgendo ad essi la richiesta di indicare le problematicità più evidenti, al fine di tracciare una road map di interventi da eseguire per tentare di porre rimedio a delle criticità che necessitano un’azione amministrativa interna immediata ed efficace.”

 

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