AgenPress. Il professore che ha operato due volte Francesco a colloquio con i media nel giorno delle dimissioni del Pontefice dal Gemelli:
“Non ho preoccupazioni per la sua salute. Il cuore e gli esami del sangue farebbero invidia a molti cinquantenni. Spero solo che limiti gli impegni gravosi per l’addome”. I viaggi? “Quando saranno terminati i processi di cicatrizzazione potrà farli meglio di quando li ha programmati”
Professor Alfieri, Papa Francesco da questa mattina è tornato in Vaticano. Come proseguirà il decorso?
Il Santo Padre è stato operato circa otto giorni fa, quindi gli abbiamo raccomandato – personalmente ma anche tutta l’équipe medica che lo ha assistito – di continuare a fare la convalescenza. Non possiamo dirgli di non lavorare, perché lui ha già iniziato a lavorare. Gli abbiamo chiesto, raccomandato e spiegato che una buona convalescenza adesso potrà permettergli di poter essere operativo in tutti gli impegni che ha programmato da luglio in poi, compresi i viaggi. Quindi non deve stare a letto, assolutamente no, ma deve ancora stare attento agli sforzi. Almeno un mese di convalescenza per risparmiare un po’ i muscoli addominali, in modo tale che possa cicatrizzare bene, così che lui possa riprendere al meglio tutti i suoi impegni.
L’operazione è andata bene, come lei ci ha spiegato nei giorni scorsi. Ha qualche timore per il futuro?
Ci sono rischi di recidiva?
Beh, tutte le malattie, che siano chirurgiche o non chirurgiche, possono avere una incidenza di recidiva e siccome lui è stato operato quattro volte nella parete addominale, dove poi siamo intervenuti a riparare il difetto, oltre che a risolvere il problema sub-occlusivo, è importante che cicatrizzi molto bene. Chiaramente è una parete indebolita da quattro interventi chirurgici. Quindi, teoricamente, è possibile, ma se si osserva la giusta convalescenza, è poco probabile.