AgenPress. La Guardia di Finanza di Tortona ha scoperto che un’associazione di promozione sociale operava da cinque anni come un vero e proprio ristorante, omettendo di dichiarare guadagni per oltre un milione e mezzo di euro, a cui si aggiunge il mancato versamento di Iva per ulteriori 150 mila euro.
Inoltre, al momento dell’accesso presso l’attività, i finanzieri hanno riscontrato che tutte le persone presenti, intente a consumare i pasti, erano prive del titolo “associativo”, come previsto dalle norme che disciplinano tali associazioni.
Durante gli accertamenti, è anche emerso che all’interno dell’associazione lavoravano sette persone “in nero” che venivano retribuite in contanti, non utilizzando i previsti metodi di pagamento tracciabili.
L’intervento dei finanzieri ha svelato la reale natura commerciale dell’Associazione che non rispettando i requisiti previsti, tra cui il fine sociale non lucrativo, ha perso la qualifica di Ente associativo ed i relativi benefici fiscali, inquadrandosi piuttosto quale vera e propria impresa, con tutti gli obblighi contabili conseguenti.
In sostanza, è stato fatto un uso distorto dello strumento associazionistico al fine di eludere il fisco e fare concorrenza sleale alle analoghe imprese che rispettano le norme.