AgenPress. “Credo che oggi manchino delle figure come Mahatma Gandhi, Nelson Mandela, Martin Luther King, grandi figure che erano insieme militanti, forze di pensiero e forze spirituali di altissimo livello. Non bastano le riforme sociali, ci vuole una rivoluzione interiore accompagnata da una grande rivoluzione culturale, altrimenti non si va da nessuna parte”.
Queste le parole dell’attore e scrittore, Moni Ovadia, intervenuto durante ‘L’Italia s’è desta’, programma d’informazione di Radio Cusano Campus condotto dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e Roberta Feliziani.
“Primo Levi ci ha lasciato un lascito – ha continuato Ovadia – ha detto ‘perché non si ripeta mai più l’orrore c’è bisogno di combattere con tutte le forze la logica del privilegio’, quello a cui assistiamo per esempio oggi nella tormentata Palestina. Un popolo abbandonato da tutti che viene fatto a pezzi con una violenza e un cinismo inauditi mentre si fanno discorsi inutili. I privilegiati ritengono che i loro privilegi siano diritti e quindi li difendono con le unghie, con i denti, con le armi e con tutto pur di non perderli. Una delle ragioni di questa terrificante guerra che Israele sta conducendo contro il popolo palestinese, perché non è contro Hamas – ha voluto precisare Ovadia – è perché fuori da Gaza, nel mare ci sono grandi riserve di gas naturale, questa è una delle grandi ragioni. E perché magari i coloni ebrei abbiano anche la villetta in riva al mare mentre c’è un popolo che viene fatto a pezzi”.
E riguardo all’utilizzo del termine ‘genocidio’: “Molti si scandalizzano”, ha ribadito Ovadia. “Il genocidio non è stato applicato solo nel caso dell’olocausto ma, per esempio, per gli Armeni prima, e poi c’è stato il genocidio della Cambogia. Sono anni che i governi israeliani perseguono l’etnocidio, cioè cancellare il popolo palestinese in quanto tale e addirittura Netanyahu oggi dice con disinvoltura che non ci sarà uno stato palestinese. Con quale titolo dice questo?”, ha fatto presente lo scrittore.
“Oggi si starnazza l’antisemitismo alla prima occasione, ma qui l’antisemitismo non centra nulla. In Cisgiordania non c’è Gaza, però ci sono 100mila coloni ebrei con le loro villette che sprecano l’acqua come gli pare mentre ai palestinesi viene razionata, e commettono violenze, omicidi, torture e distruzione. Lì non c’è Hamas – ha precisato – quindi Hamas è l’ottimo pretesto. I governi di Israele non hanno mai definito i confini dello stato di Israele, perché? Uno stato è fatto dai suoi confini. Perché lo hanno fatto? Per potere allargarsi e per avere tutta la Palestina mandataria. Il sionismo di destra, quello di Netanyahu, avrebbe voluto anche la Transgiordania, cioè l’attuale Giordania. Quindi tutti parlano del sionismo come se fosse una specie di forza angelica, ma il sionismo è un movimento colonialista, presentato al mondo con questo slogan: una terra senza popolo per un popolo senza terra. In quella terra c’erano 1milione e mezzo di arabi palestinesi, li hanno espulsi e hanno continuato sempre così”.
Alla domanda se sia doveroso che l’opinione pubblica e i cittadini israeliani facciano di più per fermare tutto questo, Moni Ovadia ha dichiarato: “Si, mi aspetterei molto di più, perché non si dovrebbe poter convivere indifferentemente quando affianco hai un popolo che viene segregato, perseguitato e vessato. Tu devi ribellarti, perché il crimine peggiore si chiama indifferenza, non lo dice Moni Ovadia, lo dice Liliana Segre. L’occidente è ancora colonialista e razzista, perché i palestinesi non fanno parte dei bianchi caucasici, altrimenti avrebbero strillato come aquile”, ha concluso.