AgenPress. Terminato “l’effetto energia” il tasso di inflazione torna a salire a marzo e segna il +1,2% tendenziale, con un impatto da +393 euro annui a famiglia che si registra dopo due anni di caro-prezzi che hanno impoverito le famiglie.
Lo afferma il Codacons, che commenta i dati definitivi diffusi oggi dall’Istat.
“I listini al dettaglio accelerano e salgono in media del +1,2% su anno, a dimostrazione di come, al netto degli effetti dei beni energetici sul tasso di inflazione, i prezzi di tutti gli altri beni e servizi continuino ad aumentare senza sosta, seppur con ritmi diversi a seconda dei comparti – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il vero problema non è l’entità dei rincari, ma il fatto che questi si registrino nonostante negli ultimi due anni i listini siano saliti complessivamente del 13,8%, e in assenza di elementi che giustifichino i nuovi rincari. Al contrario i prezzi in Italia, dopo due anni di caro-vita, non solo non dovrebbero salire, ma dovrebbero iniziare una discesa che, purtroppo, ancora non si vede” – conclude Rienzi.