AgenPress. L’attività, condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Fondi, ha coinvolto 114 soggetti tra aziende della zona e Associazioni Sportive Dilettantistiche di svariate discipline (calcio, tennis da tavolo, basket, sci, pallavolo, pallamano e ciclismo) dislocate in tutto il territorio della provincia di Latina, le quali, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbero fatto ricorso all’utilizzo di “false fatturazioni” per documentare costi fittizi con la finalità, per le imprese commerciali, di abbattere l’utile di esercizio (in alcuni casi generando persino delle perdite), e per le associazioni sportive di sfruttare il regime agevolativo della Legge 289/2002 per autofinanziarsi pagando le imposte soltanto sul 3% della totalità dei loro ricavi commerciali e versando l’I.V.A. nella misura 50% sulle operazioni imponibili.
Dalle prime ricostruzioni dei fatti le associazioni sportive avrebbero sottoscritto contratti con le imprese sponsor impegnandosi all’affissione di striscioni pubblicitari presso i vari campi/strutture di gioco e sulle divise dei giocatori/atleti in occasione di eventi sportivi o mai avvenuti oppure senza alcun impatto mediatico o proiezione esterna.
Oltre a questo, che è il filone principale, ulteriori irregolarità sono state ipotizzate a seguito dell’esame della contabilità di alcune società sponsor, con riferimento a diverse fatture relative sia ad acquisti di materie prime provenienti da società esistenti solo sulla carta, totalmente destrutturate per risorse umane e materiali, sovente domiciliate in luoghi o indirizzi inesistenti, sia alla somministrazione illecita di manodopera da parte di società create al solo scopo di assorbire gli oneri contributivi e previdenziali che altrimenti sarebbero ricaduti in capo alle imprese principali.
Sulla base degli elementi raccolti, il Giudice per le Indagini preliminari presso il Tribunale di Latina, su richiesta della Sostituto Procuratore della Repubblica – Dott. Giuseppe MILIANO, ha disposto nei confronti di alcuni degli indagati il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, diretto e nella forma per “equivalente”, di denaro e beni pari al valore dell’imposta evasa per un ammontare di oltre 400 mila euro.
Ferma restando la presunzione di innocenza sino alla definizione dell’iter processuale, sono state deferite all’A.G. n. 114 persone per le ipotesi di reato di cui agli articoli 2 (Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) e 8 (Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) del D.Lgs. n. 74/2000; per alcuni dei soggetti è stata anche ipotizzata la condotta del c.d. “autoriciclaggio”, di cui all’art. 648 ter del C.P., con riguardo al reimpiego del denaro e/o delle disponibilità finanziarie provenienti dall’attività illecita.