Senza accesso alle cure, oltre 730.000 bambini che dovranno affrontare una malnutrizione acuta grave – e un rischio imminente di morte
AgenPress. “La diffusa insicurezza alimentare – descritta dai miei colleghi della FAO e del WFP – ha un effetto particolarmente devastante e crea rischi specifici e decisamente terribili per i bambini e le bambine del Sudan.
Le nostre proiezioni indicano che quest’anno 3,7 milioni di bambini soffriranno di malnutrizione acuta, con oltre 730.000 bambini che dovranno affrontare una malnutrizione acuta grave – e un rischio imminente di morte senza accesso alle cure – il numero più alto degli ultimi dieci anni.
È importante capire quanto sia pericolosa la malnutrizione acuta grave. È pericolosa per la vita dei bambini, che hanno probabilità fino a 11 volte maggiori di morire rispetto ai loro coetanei ben nutriti. Anche quando i bambini sopravvivono alla malnutrizione, gli effetti sul loro sviluppo fisico e cognitivo possono essere irreversibili per tutta la vita.
Tuttavia, sappiamo anche come curare questi bambini e salvare le loro vite e, in risposta alla situazione, l’UNICEF, insieme ai suoi partner, sta intensificando gli sforzi per prevenire ulteriori peggioramenti. Abbiamo esteso i nostri partenariati incentrati sulla nutrizione a 152 località, garantendo una presenza operativa in 93 aree prioritarie.
Attraverso interventi nutrizionali integrati in oltre 1.700 strutture sanitarie e 60 squadre mobili, solo quest’anno abbiamo ricoverato più di 100.000 bambini gravemente malnutriti. Inoltre, abbiamo creato 170 nuovi siti per la nutrizione e distribuito alimenti terapeutici pronti all’uso (RUTF) in 18 stati del Sudan, sufficienti a curare 180.000 bambini.
Tuttavia, come dimostra l’istantanea di oggi, nonostante questi sforzi, permangono sfide significative, soprattutto per i bambini.
La guerra ha avuto un grave impatto sulla consegna delle forniture umanitarie. La violenza e gli ostacoli burocratici impediscono l’accesso alle aree colpite dal conflitto, lasciando innumerevoli donne e bambini senza un supporto nutrizionale vitale.
Poiché il rischio di carestia indotta da un conflitto è sempre più elevato, la necessità di una risposta completa e ben finanziata è fondamentale.
L’UNICEF e i partner delle Nazioni Unite devono attualmente far fronte a notevoli carenze di fondi. Solo per l’UNICEF, si tratta di 120 milioni di dollari per attuare pienamente il nostro piano di prevenzione della carestia. Contiamo su un rinnovato e significativo aumento del sostegno da parte dei donatori e, soprattutto, sul fatto che gli impegni già presi vengano mantenuti senza ritardi.
Tuttavia, i finanziamenti ci portano solo fino a un certo punto. È fondamentale che tutte le parti in conflitto – e di fatto tutti gli attori – facilitino l’accesso umanitario immediato, senza ostacoli e costante, attraverso tutte le possibili vie di comunicazione transfrontaliere, in modo che i bambini e le loro comunità possano ricevere l’alimentazione, l’acqua, le cure mediche e i ripari di cui hanno disperatamente bisogno.
È importante notare che la mancanza di accesso, unita all’interruzione delle reti di telecomunicazione, influisce anche sulla nostra capacità di monitorare efficacemente la situazione. È particolarmente importante essere in grado di implementare la raccolta di dati sulla sicurezza alimentare e sulla nutrizione a El Fasher, Khartoum e in altri punti caldi inaccessibili a rischio di carestia, oltre a intensificare le indagini e gli screening sulla nutrizione e sulla mortalità nelle località con popolazioni in Fase 5 dell’IPC e registrare sistematicamente le informazioni sui bambini sotto i cinque anni, in modo da poterli raggiungere meglio.
Soprattutto, i bambini hanno bisogno di pace, di un’immediata de-escalation della situazione a El Fasher e di un cessate il fuoco a livello nazionale. Senza la pace, le loro possibilità di sopravvivenza diminuiscono e la prospettiva di un futuro più luminoso rimane un sogno lontano.
È quindi fondamentale che tutti noi ci uniamo, come comunità globale, per affrontare questa crisi con l’urgenza e l’impegno che richiede. La finestra per evitare il peggio si sta rapidamente chiudendo e le vite dei bambini del Sudan dipendono dalla nostra azione collettiva”.
E’ quanto dichiara la Direttrice delle Operazioni di Emergenza dell’UNICEF, Lucia Elmi durante il briefing quotidiano con la stampa dell’Ufficio del Portavoce del Segretario Generale.