AgenPress. L’altro giorno al Quirino a Roma all’Evento organizzato da Ortensio Zecchino per ricordare gli 80 anni dalla nascita della Democrazia Cristiana i 5 storici hanno falsato la storia e tralasciato fatti accaduti, che hanno determinato la fine della Democrazia Cristiana.
Aver fatto risalire lo scioglimento della D.C all’Assemblea di dirigenti e rappresentanti delle Istituzioni del 18 gennaio 1994 è un clamoroso errore.
Quella Assemblea voluta da Martinazzoli non aveva nessun potere deliberante tanto meno quello di sciogliere il Partito che tutti gli statuti demandano ai Congressi. Del resto la Magistratura si è espressa a tutti i livelli.
Ancora si è taciuto sul Referendum del 1991 sulla preferenza unica, sulla Rete di Leoluca Orlando sostenuta da potenti dirigenti d.c. siciliani e dai gesuiti Padre Pintacuda e Bartolomeo Sorge, il pool di mani pulite di Borrelli e di alcuni procuratori di assalto, la massoneria deviata, l’infedeltà di alcuni apparati dello Stato, la legge elettorale del 1994, la madre delle leggi elettorali che hanno espropriato i cittadini a scegliere i loro rappresentanti, il convincimento dei dirigenti del tempo che si era conclusa la stagione della presenza organizzata dei cattolici in politica, soprattutto dopo la caduta del muro di Berlino e poi la scissione del PPI del 1995 all’Hergife a Roma, la scelta dei vescovi italiani di sostenere i dirigenti d.c. del tempo in un resa cinica e ignobile.
Il tutto sotto la regia di una sinistra che trattò la propria impunità. Fu quella la fine non solo della D.C. ma dei Partiti e della politica. Perché gli storici hanno “tralasciato” tutto questo? Qual’e’ il disegno? Uno storico che sbaglia può essere spiegato ma un pool….è una congiura di ritorno….?
Dichiarazione dell’On. Mario Tassone, già Vice Ministro e attuale Segretario del nuovo CDU.