AgenPress. “Maurizio Lupi sarebbe un avversario valido, che a differenza di quanto visto l’ultima volta consentirebbe di avere un confronto sulla propria visione della città. A tal proposito, però, considero Lupi il rappresentante di un modo di intendere la città ormai passato: lui ha fatto la sua parte a metà degli anni ’90, ora serve pensare a come portare Milano nel 2040, non a guardarsi indietro. Il messaggio di Lupi è quello di una Milano che non c’è più, ma mi piacerebbe che il centrosinistra non si concentrasse su quanto fatto fino a oggi bensì a immaginare la città di domani, come vedo fare a Parigi, Madrid, Barcellona…”.
Così Pierfrancesco Maran, tre volte assessore al Comune di Milano e oggi europarlamentare in quota PD, commenta le voci che vedrebbero l’esponente di Noi Moderati come prossimo candidato del centrodestra alle elezioni amministrative meneghine del 2026.
Ai microfoni di Newzgen, la trasmissione prodotta da Alanews, l’ex “enfant prodige” dei Dem (nel 2021 fu il candidato più votato d’Italia, ndr) delinea la sua idea di futuro all’ombra della Madonnina:”Come tante metropoli – dice – anche Milano ha da affrontare grandi questioni quali la sicurezza, la microcriminalità, il costo delle case; credo serva pensare in grande, anche fisicamente, ampliando i confini a zone come Sesto San Giovanni o Rozzano”.
Non sono pochi coloro i quali si aspettano proprio il nome di Maran per il dopo-Sala: “La possibilità di staccarsi un attimo dall’amministrazione comunale dopo 25 anni, poter viaggiare, vedere cosa stanno facendo le altre città lavorando in un’istituzione diversa credo apra la mente, e credo di averne bisogno anche io – prova a glissare l’eurodeputato, che però poi si lascia andare a un laconico “auto-endorsement” – A Bruxelles sto facendo un’esperienza molto importante, poi con Milano non è mai un addio, vedremo cosa succede”….
Più esplicito, invece, sul centrosinistra milanese: “Serve un’idea di futuro, sul quale poi costruire le alleanze: a Milano non abbiamo mai avuto il Movimento Cinquestelle in maggioranza, non escludo che in futuro questo possa accadere, ma su un programma condiviso, non a prescindere da quello; Milano ha bisogno di una strada, non di un’alleanza cucinata su logiche politiche romane”.
Infine, da chi per anni si è occupato di urbanistica, il giudizio di Pierfrancesco Maran sulla querelle San Siro non è tenero nei confronti di Inter e Milan: “Il sindaco Sala sta facendo tutto il possibile per salvaguardare l’interesse pubblico, non è poca cosa – afferma Maran – Il problema è che si ha a che fare con società che non sappiamo se vogliano davvero realizzare il progetto che dicono oppure ottenere quel titolo urbanistico o edilizio per poi vendere ad altri, il che rende complicatissimo per tutti trovare soluzioni a lungo termine. Con Moratti e Berlusconi ci si sarebbe stretti la mano in due settimane, qui non sai davvero cosa ti chiedono: vogliono davvero ciò che chiedono o in realtà vogliono altro? Non si ha chiara la trasparenza dei loro obiettivi”.