AgenPress. Meno del 10% dei consumatori italiani sceglie, in fase di acquisto, prodotti di aziende sostenibili, e addirittura per un cittadino su 5 la sostenibilità è una scusa utilizzata dalle aziende per aumentare i prezzi al dettaglio. Negli ultimi 8 anni, inoltre, la sensibilità dei consumatori verso le pratiche sostenibili è cresciuta in Italia appena del 21%, e si è fermata nell’ultimo anno.
I dati emergono nell’ambito di una ricerca realizzata in occasione del quinto “Campus Future Respect”, che si terrà a Roma, dall’8 al 10 maggio (Stadio di Domiziano, piazza Navona), patrocinato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e sostenuto da Esselunga, Rina e Matchless, e che coinvolge 45 imprese, 21 esperti e docenti, 6 Associazioni dei consumatori. Parole d’ordine innovazione e adattamento nella scelta della sostenibilità per reagire e gestire i cambiamenti del mercato.
Nel corso del Campus verranno illustrati i motivi della crisi che attraversa l’impegno per la sostenibilità e si proporrà alle PMI una strada alternativa alla tirannia dei burocrati europei per implementare una strategia efficace, attraverso una ricerca che analizza oltre 450 proposte di rendicontazione semplificata, concreta e soprattutto comprensibile raccolte da 300 PMI e sintetizza centinaia di domande inviate da 2.600 consumatori che verranno proposte alla aziende partecipanti e discusse per il pubblico in presenza e a distanza; obiettivo è definire il modo migliore che serve alle diecimila PMI pronte ad avviarsi nel percorso virtuoso dello sviluppo sostenibile.
La Ricerca “Controriforma della sostenibilità”, che apre il Quinto Campus Future Respect, conferma che cittadini e Pmi sono ancora lontani dall’adozione di comportamenti in linea con i criteri di sviluppo sostenibile. Neanche la metà delle imprese maggiori, obbligate alla rendicontazione di sostenibilità, è in regola. Poco più dell’11% delle medie imprese e circa l’1% delle piccole ha redatto un Bilancio di Sostenibilità (BdS).
Di conseguenza neanche un decimo dei consumatori preferisce consapevolmente prodotti di imprese sostenibili. Addirittura, un consumatore su cinque crede che la sostenibilità sia tendenzialmente una montatura per valorizzare i prodotti e aumentare i prezzi. I consumatori sono ancora più distratti: in otto anni la crescita della loro sensibilità è cresciuta del 21% mentre la conoscenza del 23%. Nell’ultimo anno si è addirittura fermata. L’ultimo monitoraggio ha rivelato che quasi quattro imprese su dieci hanno sospeso o rallentato la redazione del Bilancio di Sostenibilità; la crescita dell’impegno sta declinando in maniera preoccupante.
“L’asso nella manica del Campus è la presentazione di concreti e validi supporti per definire i percorsi di evoluzione e rendicontazione di sostenibilità adatti e proporzionati alle PMI, assistiti da un sistema di Intelligenza Artificiale che ne agevola l’attuazione e ne potenzia il risultato con risparmi di tempo e vantaggi economici – spiega il presidente di ConsumerLab, Francesco Tamburella – L’AI è in grado di fornire, in base alla tipologia merceologica, lo schema di percorso, la definizione delle priorità e dei temi rilevanti, dei rischi e delle opportunità che hanno impatti significativi tanto all’interno della gestione quanto all’esterno, presso gli stakeholder. Il supporto dell’AI è oggi fondamentale per la valutazione delle previsioni e per la verifica dei casi di successo e delle migliori pratiche”.