Una mostra biografica al Museo Ebraico di Roma dedicata alle protagoniste della
storia femminile e alla memoria della Shoah
AgenPress. In occasione dell’ottantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale (8 maggio 1945), il Museo Ebraico di Roma ospita, dal 21 maggio al 1 settembre 2025, la mostra biografica “Donne. Storie di donne che hanno influenzato il mondo”, realizzata in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Slovacca a Roma, l’Istituto Slovacco e il Museo della Cultura Ebraica di Bratislava.
L’esposizione, curata da Michal Vanek e da Olga Melasecchi, Lia Toaff e Michelle Zarfati nasce da un progetto in parte presentato a novembre presso l’Ambasciata Slovacca a Roma con una particolare attenzione alle figure femminili sopravvissute alla Shoah, giunge ora in un nuovo allestimento e con nuove protagoniste, offrendo un racconto visivo potente sulle donne che, con la loro voce, la loro intelligenza e il loro coraggio, hanno lasciato un’impronta profonda nel corso del Novecento.
Attraverso le biografie e le immagini la mostra delinea un percorso nella storia moderna del movimento femminista, mettendo in luce i progressi — spesso raggiunti solo in tempi recenti — nel riconoscimento dei diritti delle donne in ambito sociale, politico e culturale. In questo contesto, saranno raccontate anche le storie di donne ebree italiane che, nei loro rispettivi ambiti — dalla scienza all’arte, dalla moda alla cultura — hanno avuto un impatto significativo a livello internazionale. La selezione, pur non esaustiva, punta a offrire uno spaccato rappresentativo di figure straordinarie, capaci di ispirare e stimolare una riflessione collettiva sul ruolo delle donne nella costruzione della nostra società.
Tra i momenti più toccanti della mostra vi è stata la proiezione di un videomessaggio della Senatrice Liliana Segre, figura emblematica della memoria storica e del coraggio civile, nonché protagonista di uno dei pannelli espositivi. Accanto al suo intervento, è stato trasmesso anche un videomessaggio della professoressa Ruzena Bajcszy, 92 anni, nota a livello internazionale per i suoi straordinari contributi alla ricerca scientifica, in particolare nei campi dell’informatica e della robotica.
L’intera esposizione si è configurata come un omaggio sentito alle donne che hanno segnato la storia, ma anche come un’occasione di riflessione sul presente e sul futuro dell’uguaglianza di genere, in un’epoca in cui la memoria del passato è chiamata a illuminare la strada del cambiamento.