2 Giugno. La consegna delle Onorificenze al Merito della Repubblica: un gesto simbolico che unisce il Paese attorno ai suoi valori fondanti

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In occasione del 2 giugno, Costantino Del Riccio, Presidente del Comitato Consultivo per la Comunicazione Istituzionale della Fondazione Insigniti OMRI, approfondisce il significato delle onorificenze conferite dal Presidente della Repubblica

Si tratta di un atto che assume un particolare rilievo proprio in questa giornata, quando, in tutte le Prefetture d’Italia, si celebra il solenne rito di consegna delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana


AgenPress. In occasione della Festa della Repubblica è importante soffermarsi su un gesto di alto valore simbolico e istituzionale: il conferimento delle onorificenze da parte del Presidente della Repubblica. Questo atto, previsto dall’articolo 87 della Costituzione, affida al Capo dello Stato il compito di riconoscere il merito, valorizzare l’esempio e rafforzare l’identità della comunità nazionale.

Il Quirinale esercita questa prerogativa seguendo criteri maturati nella prassi repubblicana, accogliendo segnalazioni da istituzioni e dalla parte più consapevole della società civile.

Se molte delle attività del Presidente si svolgono nella riservatezza, il conferimento delle onorificenze rappresenta uno dei momenti più pubblici e partecipati.

Attraverso i volti e le storie degli insigniti, il Presidente si rivolge al Paese, richiamando i valori fondanti: il lavoro, il senso civico, la solidarietà, il coraggio quotidiano.

L’onorificenza è una distinzione pubblica che consente a chi la riceve di fregiarsi di un segno visibile, una decorazione che attesta una benemerenza conferita dalla più alta carica dello Stato, simbolo dell’unità nazionale.

Ma oltre il valore simbolico, questa pratica racchiude una funzione profonda: il riconoscimento del merito, non fine a sé stesso, ma come strumento di coesione sociale. Non è un automatismo, né un riconoscimento legato alla notorietà, ma un atto ponderato, frutto di una valutazione della qualità umana e civile della persona insignita. Si tratta di individuare un cittadino che rappresenti un esempio positivo, un modello capace di generare un valore aggiunto per la collettività.

Molti dei decorati provengono da contesti lontani dai riflettori: cittadini comuni che diventano straordinari per ciò che offrono agli altri.

È questa capacità di far emergere l’invisibile a conferire alle onorificenze il loro più alto valore pubblico.

Attraverso questi riconoscimenti, il Quirinale stabilisce un contatto simbolico con l’opinione pubblica, esprimendo riconoscenza, alimentando la memoria collettiva e rinnovando il senso dell’identità nazionale.

In un tempo in cui la fiducia nelle istituzioni si presenta fragile, il conferimento delle onorificenze si configura come una forma efficace di comunicazione pubblica: un gesto solenne, accessibile, vicino alla vita reale del Paese.

Il valore delle onorificenze non risiede nella loro forza giuridica, ma nella capacità di indicare modelli positivi e trasmettere un’idea di cittadinanza basata sull’impegno, sul servizio, sull’etica della responsabilità.

Esse dimostrano che anche gli atti apparentemente meno “potenti” possono contribuire a rinsaldare il legame tra lo Stato e la società civile.

La disciplina delle onorificenze riflette una visione inclusiva e plurale del merito: un sistema che riconosce e valorizza contributi fondamentali al progresso sociale, dalla cultura alla scienza, dal volontariato al servizio civile, fino all’impresa sociale.

L’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (OMRI), istituito nel 1951, incarna appieno questa visione, premiando benemerenze nei settori cruciali per il Paese: lettere, arti, economia, attività sociali e servizi resi nelle professioni.

Il sistema onorifico include anche distinzioni specifiche che riflettono la pluralità delle forme di merito. Tra queste, due rivestono un particolare rilievo simbolico.

L’Ordine al Merito del Lavoro celebra ogni anno venticinque imprenditori distintisi per capacità produttive e responsabilità sociale.

La nomina a Cavaliere del Lavoro, proposta dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, è conferita dal Presidente della Repubblica: un riconoscimento al contributo allo sviluppo economico fondato su visione, etica e senso civico.

L’Ordine della Stella d’Italia rappresenta, invece, il volto internazionale della riconoscenza: premia coloro che, operando all’estero, rafforzano i legami tra l’Italia e il mondo, promuovendo cultura, scienza e cooperazione.

Accanto alle onorificenze civili, le decorazioni militari testimoniano il valore, il sacrificio e la fedeltà verso le istituzioni democratiche.

Indossare una divisa significa assumersi responsabilità e affrontare rischi concreti, legati alla difesa della sicurezza nazionale e alla tutela dell’ordine pubblico.

La legislazione italiana valorizza l’impegno delle Forze Armate e dei Corpi di polizia attraverso riconoscimenti specifici. Tra questi, l’Ordine Militare d’Italia (OMI) rappresenta l’espressione più alta dell’onore militare.

Erede diretto dell’Ordine Militare di Savoia, istituito nel 1815, premia azioni compiute in guerra e in operazioni di pace, contraddistinte da perizia, disciplina e coraggio.

Nel panorama delle onorificenze, esiste un ambito in cui il merito si fonde con l’umanità, trasformandosi in un gesto estremo di altruismo: è il caso della Medaglia al Valor Civile e del Merito Civile, conferiti per atti di coraggio, solidarietà e dedizione alla collettività.

La prima onora chi si espone a gravi rischi per salvare vite umane o difendere l’incolumità altrui, senza tornaconto personale; la seconda riconosce l’impegno straordinario in opere di soccorso o azioni civiche che superano i doveri morali e professionali.

Il conferimento di un’onorificenza da parte del Presidente della Repubblica ha un impatto che va ben oltre il momento cerimoniale.

Non comporta vantaggi materiali, ma trasmette un messaggio duraturo, proponendo un modello di cittadinanza attiva fondato sull’etica dell’agire e sull’esempio.

Onorare il merito significa affermare che la Repubblica si fonda su cittadini che, con semplicità e determinazione, scelgono ogni giorno di fare la differenza.

Nella giornata simbolica del 2 giugno, la Repubblica non celebra solo la propria nascita, ma rinnova il patto con i cittadini, indicando nei decorati il volto migliore dell’Italia: chi costruisce, protegge, educa, innova e si prende cura della comunità.

Le onorificenze rappresentano così un ponte tra l’etica repubblicana e la quotidianità, tra l’ideale costituzionale e la realtà concreta. Una testimonianza viva di ciò che significa servire il bene comune.

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