AgenPress – “Non sarà stato felice, parlando della ‘grande Russia’, non in senso geografico bensì culturale, ma mi è venuto in mente quello che mi hanno insegnato a scuola: Pietro I, Caterina II…”. Così durante il volo di ritorno dalla Mongolia, il Papa ha risposto alle polemiche sulle sue frasi sulla “grande madre Russia“.
“Che forse non è proprio giusto, che gli storici ci dicano, ma è sta un’aggiunta che mi è venuta in mente. Ma quello che volevo comunicare è di farsi carico della propria eredità”.
“Mettiamo dove è stata fatta la cosa – ha risposto il Pontefice ai giornalisti -: un dialogo con i giovani russi. Alla fine del dialogo, io ho mandato un messaggio a loro, un messaggio che ripeto sempre: di farsi carico della loro eredità. Una cosa che dico dappertutto, come quando invito al dialogo tra nonni e nipote. E questo è stato il messaggio”.
“Secondo passo: esplicitare l’eredità della ‘Grande Russia’, e pensate che significa nel campo delle lettere, nel campo della musica, fino ad arrivare a Dostoevskij, ci vuole un umanesimo maturo. E farsi carico di questo, che si è sviluppato nell’arte, nella letteratura. Questo è perché ho parlato dell’eredità”.
Rispondendo all’accusa di aver in qualche modo esaltato l’imperialismo russo, il Papa ha ribadito: “io parlavo della cultura, e la trasmissione della cultura mai è imperiale, è sempre dialogare, e parlavo di questo”.
“È vero che ci sono imperialismi che vogliono imporre ideologie. Quando la cultura viene distillata e diventa ideologia, questo è veleno”. E ciò avviene “anche nella Chiesa”.